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martedì 15 marzo 2011

Monza, Iacopino: "Se l'arbitro non ha fermato il gioco non ce n'erano i presupposti"

Vincenzo Iacopino in azione contro Andrea Pippa
Al termine del pareggio tra Monza e Salernitana, il capitano dei padroni di casa Vincenzo Iacopino spiega davanti ai cronisti l'episodio di cui si è reso protagonista: il gol del 3-2 realizzato con un uomo della Salernitana a terra. "A me è arrivata la palla perfetta davanti al portiere. L'ho stoppata e calciata in porta. Poi mi hanno insultato perché dovevamo fermarci, ma forse dovevamo solo buttare fuori la palla prima. Però se l'arbitro - visto il nuovo regolamento - non ha fermato il gioco, credo che non ci fossero i presupposti per doversi fermare. In una frazione di secondo bisogna decidere cosa bisogna fare o non fare e io ho calciato in porta".

Da lì è partita la rissa e ai più è parso che l'estremo difensore Caglioni abbia cercato di tirare un pugno a Iacopino: "Sinceramente non ho preso pugni - spiega il capitano. - M'hanno buttato in terra. A quanto ho capito Chemali che stava venendo ad esultare ha preso un pugno al mio posto. Mi sono trovato in terra e quando mi sono rialzato, oramai si erano già presi a calci e pugni. Ma non so bene cosa sia successo e non l'ho ancora rivisto. Però dispiace. Non è mai bello: né la loro reazione, né il nostro gesto. Probabilmente potevamo fermarci. Però durante la partita è successo un episodio analogo: uno di loro era a terra, ma visto che attaccavano hanno continuato. Poi si sono lamentati sulla nostra ripartenza successiva. Nel calcio ci può stare: devi decidere in un attimo. E noi ora come ora vogliamo cercare di tirarci fuori da questa situazione, lottando su ogni pallone. Non possiamo permetterci altro".

Iacopino conferma che l'obiettivo del Monza è stato raggiunto, cioè quello che riguardava la prova che la squadra doveva dare a sé stessa e ai tifosi: "Sotto quell'aspetto ero fiducioso - sottolinea il capitano - non si tratta di una squadra allo sbando. Sappiamo che dobbiamo lottare e dobbiamo dare anche di più del normale. Deve essere un punto di partenza questo atteggiamento e questa voglia di lottare su ogni pallone. Visti i gol e visto che non riusciamo a rimanere in vantaggio più di 5', qualcosa ancora c'è da migliorare".

La paura della Paganese - che sta inanellando una serie di risultati positivi - pare non toccare Iacopino: "Per me il Monza è cresciuto. Io parlo a livello di consapevolezza. E' vero che è tardi dirlo ora, però siamo nella fase più importante del nostro campionato e vedere una crescita e la fiducia tra di noi è di buon auspicio per il futuro. Se poi la Paganese le vince tutte da qua alla fine vorrà dire che beccheremo Pergocrema o Pavia... Noi proveremo a fare lo stesso da qui alla fine".

Un pensiero poi per la doppietta segnata che viene dedicata alla famiglia: "In questi mesi mi ha sopportato un po' più nervoso del solito. Quindi è per mia moglie Luisa e per i miei due bambini Mattia e Martina. Sono loro che riescono a tenermi sempre sul pezzo".

In chiusura Iacopino confessa anche che come capitano del Monza, nella malaugurata ipotesi della retrocessione, rimarrebbe comunque in biancorosso: "Non voglio pensarci. Credo fortemente di potermi salvare. Però ho già fatto in precedenza la scelta di rimanere a Monza perché mi ci trovo bene come ambiente, città e squadra. Ci sto bene indipendentemente dalla categoria. Ma non voglio sentirne parlare".
fonte:Tutto legapro

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