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lunedì 14 marzo 2011

Finisce in un pirotecnico 3-3 tra Monza e Salernitana


E’ Gianluca Barbiero, coadiuvato dagli assistenti Andrea Moretti di Savona e Stefano Alassio di Imperia, a dirigere al Brianteo Monza-Salernitana. Il 33enne fischietto della sezione di Vicenza dirige al di sotto della sufficienza non tanto per aver evidenziato lacune sotto il profilo tecnico, ma per le carenze relative all’aspetto disciplinare e comportamentale.

L’arbitro consente ai padroni di casa di giocare, grazie anche ad un terreno particolarmente insidioso, in maniera a tratti intimidatoria, con takle spesso al limite della regolarità . A farne le spese soprattutto Carrus che a fine gara è dovuto uscire dal campo a braccia per una brutta entrata di un avversario, tra l’altro non punita nemmeno col calcio di punizione.

Nel primo tempo al 17′, l’assistente Moretti, non in giornata, rileva un fuorigioco inesistente di Fabinho, lanciato a rete. Al 40′ il rigore concesso al Monza: su un spiovente in area granata, D’Alterio, in maniera ingenua, trattiene Masini, sotto gli occhi dell’arbitro, che non può fare a meno di indicare il dischetto.

Nella ripresa al 5′ sono gli ospiti a reclamare per un presunto fallo su Jefferson, chiuso tra due difensori, mentre tentava di raccogliere un tiro d’angolo. Non ravvisiamo, nell’occasione, un’azione meritevole della massima punizione e giustamente Barbiero lascia correre. Al 25′, in occasione del terzo gol dei padroni di casa si scatena il putiferio per un mancato fair-play dei calciatori del Monza, che invece di spedire il pallone fuori per consentire i soccorsi ad Altobello, a terra per un intervento precedente, approfittano della sua posizione per lanciare l’assist vincente a Iacopino, tenuto in gioco proprio dal difensore granata.

La salomonica decisione dell’arbitro di espellere un calciatore per parte, non ci trova d’accordo anche perché in tal caso avrebbero dovuto farne le spese giocatori più meritevoli, come Caglioni da una parte, per aver colpito un avversario e Dokovic, reo di aver sputato in faccia a Ragusa, proprio sotto gli occhi del direttore di gara, che nell’occasione, li ha chiusi entrambi.

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