Salernitana Calcio 1919
La Salernitana Calcio 1919 è una società calcistica italiana di Salerno, considerata la più importante, per storia, tradizione e tifo della provincia di Salerno.
Vanta la partecipazione a due campionati di serie A , un campionato misto A-B (1945/1946) e 22 campionati di serie B (di cui due conclusi al primo posto, nel 1946/1947 e 1997/1998). La squadra non è mai retrocessa al di sotto della serie C (e della Serie C1 dopo la suddivisione dei campionati di C in C1 e C2), quindi non ha mai militato in C2 e in categorie dilettantistiche.
La Salernitana milita nel campionato di serie C dall'anno della sua rifondazione, il 2005 . In quel periodo un gruppo di imprenditori di Salerno, guidati da Antonio Lombardi (attuale presidente), si fa carico di riportare il calcio che conta nella piazza salernitana. La denominazione attuale, che riporta come data il 1919, si riaggancia alla storia della Salernitana che nacque in quell'anno: in seguito al fallimento della precedente società, la Salernitana rinasce attraverso il Lodo Petrucci.
Le origini del calcio a Salerno
La storia calcistica di Salerno ha origine nel febbraio del 1913, ossia quando nasce il Foot Ball Club Salerno grazie a Donato Vestuti (fondatore e presidente), che organizza la prima partita ufficiale nella città di Salerno: il 22 febbraio 1913 a Salerno, in Piazza D'Armi, si affrontano FBC Salerno e FBC Settembrini. Vincerà per 2 a 0 la squadra salernitana.
Tra il 1913 ed il 1915 il calcio salernitano muove i primi passi attraverso i Campionati Provinciali, in cui si affrontano la FBC Salerno e i diversi club della provincia di Salerno. Dopo il 1915 l'attività calcistica ufficiale è sospesa a causa della Prima Guerra Mondiale. Inoltre, la chiamata alle armi del presidente Vestuti, sancisce lo scioglimento della FBC Salerno. La città di Salerno sarà senza rappresentativa calcistica sino al 1919, l'anno di fondazione della Salernitana.
1919-1923: Unione Sportiva Salernitana
Nel 1919 viene fondata l'Unione Sportiva Salernitana, con presidente Adalgiso Onesti. La maglia ufficiale di questa squadra è a righe verticali bianche e celesti.
Un altro dato rilevante del 1919 è il primo derby contro i rivali di sempre, quelli della Cavese, il club calcistico di Cava de' Tirreni in provincia di Salerno. Quella gara terminerà 6 a 0 per la Salernitana. La Salernitana partecipa al suo primo campionato nel 1920, iscrivendosi in serie B. Riesce ad arrivare in finale e affronta i napoletani del club chiamato "Brasiliano" (dall'omonimo bar dove aveva sede la società partenopea). La gara di andata termina 5 a 0 per il Brasiliano, quella di ritorno 5 a 0 per la Salernitana: occorre dunque una terza finale, e si decide di giocarla sul campo neutro di Nocera (SA). I napoletani non si presentano, e nella piazza salernitana scoppia la festa: la Salernitana è ammessa in serie A (all'epoca chiamata Prima Categoria).
Nella stagione successiva la Salernitana si classifica ultima nel proprio girone e retrocede in serie B. Da registrare anche il cambio di vertice: il timone della società passa alla guida di Renato De Crescenzo.
1922-1926: Società Sportiva Salernitanaudax
Nel 1922, alla vigilia del campionato di serie B, diventa Società Sportiva Salernitanaudax per fusione con lo Sport Club Audax Salerno (sorto nel 1913), ma per ragioni economiche non riesce ad iscriversi al campionato. Prende parte ai campionati nazionali nel 1923-24 e nel 1925-26. In questi anni c'è un continuo scambio di presidenza tra Adalgiso Onesti, Settimio Mobilio, Carmine Caiafa. Gli sconcertanti risultati ottenuti in questo periodo sanciscono la scomparsa della Salernitanaudax.
1926-1943: Unione Sportiva Salernitana Fascista
Nell'estate 1926 sorge una nuova società che assorbe la storia ed il titolo sportivo della vecchia squadra. Viene denominata Unione Sportiva Salernitana Fascista, nasce dalla fusione con FBC Libertas Salerno (nato nel 1923) e Campania FBC Salerno (sorto nel 1923), ed adotta per la maglia ufficiale il colore azzurro a tinta unita.
Il 2 novembre 1927 esordisce la nuova Salernitana nel campionato di seconda divisione.
Dalla stagione 1929-30 disputa i campionati di 3° livello di I Divisione e, dal 1935-36, di serie C. Nel 1937-38 si classifica al primo posto del proprio girone ed è promosso per la prima volta nella sua storia in serie B, in cui rimane una sola stagione.
Nel 1942-43 è nuovamente promossa in serie B, ma non può parteciparvi a causa della sospensione dei campionati avvenuti per lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
1944-1978: US Salernitana
Nel 1944 la squadra, con la caduta del regime fascista, torna alle origini: assume nuovamente la denominazione di US Salernitana e l'anno successivo, con la ripresa dell'attività calcistica nazionale, è ammessa al Campionato Centro-Sud Serie A-B.
Nell'aspettare il ripristino delle attività sportive interrotte a causa della guerra, si organizza un campionato regionale misto. Il primo derby della storia tra Salernitana e Napoli si gioca a Salerno. Al 35', con il risultato fermo sull' 1-1, l'arbitro assegna un rigore incerto al Napoli; i tifosi della Salernitana s'infuriano e vengono placati dalle forze dell'ordine. Il rigore, tirato da Mazzetti, si infrange sul palo. Si verificano incidenti a fine gara e il campo di Salerno viene squalificato a tempo indeterminato. Si riprende il 24 maggio e a Nocera la Salernitana vince contro la Torrese per 7-0. Successivamente, una serie di forfait da parte delle avversarie fa vincere alla Salernitana il Campionato Regionale misto del 1945.
Nel 1946-47 vince il proprio girone di serie B ed è promossa in serie A. La Salernitana domina quel campionato di B grazie al contributo di giocatori come Iacovazzo, Margiotta, Valese, Onorato e Vaschetto. La compagine di Salerno termina il suo primo anno di serie A al quart'ultimo posto, e retrocede di conseguenza nella serie inferiore. Il tecnico della prima Salernitana in serie A è Gipo Viani, il quale si affida al suo particolare modulo di gioco: il cosiddetto "Vianèma", che ha come punto cardine il ruolo del libero, fatto interpretare ad arte ad Alberto Piccinini, padre del celebre giornalista sportivo Sandro. La Salerno calcistica, in quell'anno di serie A, viene danneggiata con arbitraggi scandalosi a favore della Roma, che ottiene la salvezza proprio a scapito del club campano. Il commento di Antonio Ghirelli nella sua "Storia del Calcio in Italia" ne dà un'idea: "...la Salernitana si vide sacrificata all'ultimo ad un club più potente e più ricco, la Roma, che poté salvarsi grazie ad un arbitraggio molto discutibile in occasione del confronto diretto, a due giornate dalla fine". L'arbitro del match decisivo, il fiorentino Vittorio Pera, qualche anno dopo sarà riconosciuto colpevole di un altro episodio di corruzione a favore della stessa Roma, e dopo un'inchiesta della Federazione sarà squalificato a vita.
Nell'immediato dopoguerra non è facile reperire le maglie per giocare: la società raccoglie alcune magliette militari color "caki" e tenta di colorarle utilizzando la tintura fai-da-te rossa. Dal miscuglio del colore delle magliette grigioverde e del rosso venne fuori il granata che, a partire dal 1945, diventerà il colore ufficiale della Salernitana. Spesso, erroneamente, si associa la scelta di adottare il granata alla tragedia del "Grande Torino" che, il 4 maggio 1949, perì in un incidente aereo ed alla volontà del presidente della Salernitana Marcantonio Ferro di commemorare quella grande squadra scegliendo il granata quale colore per le proprie divise: la Salernitana aveva, però, già optato per le maglie granata qualche anno prima, alla vigilia della vittoria del campionato di serie B 1946/47.
Dal 1948 al 1978 la US Salernitana disputerà a fasi alterne i campionati di serie B (1948-1956 e 1966-1967) e Serie C.
1979-2005: Salernitana Sport
In seguito la società, divenuta Salernitana Sport nel 1979, partecipa con alterne vicende ai campionati di serie C1 e ritorna in serie B dopo 24 anni al termine del campionato di C1 (girone B) del 1989/90, guidata dal tecnico Giancarlo Ansaloni, il capitano Agostino di Bartolomei e il presidente Peppino Soglia. La promozione si concretizza nell'ultima gara disputata nel vecchio stadio Vestuti, stracolmo per l'occasione, con lo 0-0 contro il Taranto. L'anno seguente, il primo disputato nel nuovo stadio, l'Arechi, segna la retrocessione dopo lo spareggio perso uno a zero a Pescara contro il Cosenza. Per il ritorno in B bisognerà attendere il campionato 1993/94. La squadra è affidata a Delio Rossi, alla prima esperienza su una panchina professionistica. Dopo un inizio incerto i granata conquistano l'accesso ai play-off, introdotti in serie C proprio quell'anno insieme ai 3 punti a vittoria. La semifinale di andata con la Lodigiani si disputa a Roma il giorno dopo la morte di Agostino di Bartolomei, a cui i 15.000 salernitani presenti dedicano uno striscione. La gara termina 1-1, mentre il ritorno a Salerno si conclude 4-0 per la squadra di casa, con la cornice di 40.000 spettatori paganti (record per la società) e tre coreografie. La finale disputata a Napoli contro la Juve Stabia termina con il risultato di 3-0, davanti a oltre 25.000 supporters giunti da Salerno.
Promossa in serie B, la Salernitana sfiora la serie A all'ultima giornata sia nel 1994/95 (con Delio Rossi in panchina e Giovanni Pisano capocannoniere, scontro diretto perso all'ultima giornata a Bergamo con l'Atalanta promossa in A) che nel 1995/96 (Franco Colomba in panchina - sempre all'ultima giornata, sale il Perugia a discapito della formazione campana), mentre nel 1996/97 riesce a salvarsi solo a due giornate dalla fine con Franco Varrella subentrato in panchina a Colomba a metà torneo. La squadra granata riesce a raggiungere la promozione in serie A al termine della stagione 1997/98 grazie ai gol del capocannoniere Marco Di Vaio e di Edoardo Artistico, nonché al contributo offerto dal centrocampista e capitano granata Roberto Breda sotto la guida del tecnico Delio Rossi soprannominato dai tifosi “Il Profeta” e del presidente Aniello Aliberti. Vengono battuti i record di punti (72) e di gol segnati (65).
La promozione della Salernitana nel campionato di massima serie è accompagnata da grandi festeggiamenti per tutta l'estate, sebbene la gioia sia funestata da un tragico evento: l'alluvione di Sarno nel maggio del 1998. Il campionato di serie A 1998/99 vede la Salernitana soffrire e lottare per raggiungere l'obiettivo salvezza, che per un solo punto non riesce ad ottenere. Gli uomini principali di quella stagione agonistica, che hanno visto i granata imporsi a testa alta sui campi di gioco più prestigiosi, sono soprattutto Marco Di Vaio, Salvatore Fresi, Gennaro Gattuso, Ighli Vannucchi, Roberto Breda, Vittorio Tosto, Rigobert Song, Giacomo Tedesco e David Di Michele. L'avventura della serie A per i tifosi della Salernitana si chiude tragicamente: nel rogo del treno che riportava i tifosi della Salernitana in città dopo l'ultima partita di campionato di serie A a Piacenza, il 24 maggio 1999, perdono la vita quattro ragazzi salernitani, tra i quali Simone Vitale, portiere della squadra di pallanuoto salernitana, nel tentativo di portare in salvo altre persone.
Dopo la retrocessione in B, si alternano sulla panchina granata Cadregari e Cagni nel 1999/2000, Oddo e Sonetti l'anno seguente. Nella stagione 2001/2002, la Salernitana ingaggia Zdenek Zeman, ma la sua avventura si conclude a dicembre del 2002, al termine di un disastroso girone d'andata. Franco Varrella, sostituto del tecnico boemo, non riesce ad evitare la retrocessione della squadra in serie C1. In seguito a una vicenda sportivo-giudiziaria che si protrae per tutta l'estate, la Salernitana viene ripescata in B con Catania, Genoa e Fiorentina.
2005: Salernitana Calcio 1919
Al termine del campionato 2004/05, la Salernitana Sport dopo una stagione a fasi alterne, pur conquistando la salvezza nelle ultime giornate grazie ai gol del giovanissimo Raffaele Palladino e ai dribbling di Davide Bombardini, non viene ammessa, per ragioni finanziarie, al campionato di serie B. Nello stesso momento, attraverso il Lodo Petrucci, il calcio salernitano però torna tra i professionisti con una nuova società: la Salernitana Calcio 1919, con Antonio Lombardi presidente. Il nuovo club viene ammesso al campionato di serie C1 2005/2006.
Nonostante la sua società sia stata estromessa dalla serie B, il presidente Aniello Aliberti fa ripartire la Salernitana Sport dalla terza categoria, attraverso una selezione di giovani calciatori, nella speranza di risolvere con esito positivo la battaglia legale intrapresa nel frattempo contro la FIGC. Il 19 luglio 2006, intanto, dopo che la nuova Salernitana Calcio 1919 ha giocato e concluso un discreto campionato di C1 (girone A) terminato con l'eliminazione dai play-off ad opera del Genoa, la vecchia Salernitana Sport cessa definitivamente ogni attività sportiva in seguito alla dichiarazione di fallimento della società emessa dal Tribunale fallimentare di Salerno. Da questa data Salerno torna ad avere una sola Salernitana, seppur priva dello storico marchio, l'ippocampo, che rimane ancora "congelato" a causa degli strascichi burocratici del fallimento della Salernitana Sport spa.
Nella stagione calcistica 2006/2007 la società granata viene inserita nel girone B della serie C1, in cui spiccano squadre storicamente rivali della Salernitana, tra cui la Cavese, il derby con la quale non si verificava da 20 anni. La panchina, nella prima parte della stagione, è stata affidata al salernitano Raffaele Novelli, già allenatore della primavera della Salernitana Sport, coadiuvato dal direttore sportivo Coscia, anch'esso salernitano ed ex responsabile del settore giovanile della vecchia società. Il 16 gennaio 2007 Novelli viene sostituito dal tecnico padovano Gianfranco Bellotto, lasciando la squadra al sesto posto in classifica. Pochi giorni dopo è Coscia a rassegnare le dimissioni. L'allenatore veneto però fa peggio del suo predecessore e il campionato si chiude con un deludente 10° posto e con un pareggio per 1-1 a Cava dei Tirreni in uno stadio a porte chiuse.
Nel 2007 la Salernitana cambia pelle a livello societario e dirigenziale. Al presidente Lombardi si affianca un nuovo socio, l'imprenditore di Cassino Vittorio Murolo, che rileva il 30% delle quote. Arrivano il direttore generale Angelo Fabiani, il direttore sportivo Antonio Lopez e il tecnico Andrea Agostinelli. Tra i nuovi acquisti, l'esperto attaccante Arturo Di Napoli e il difensore salernitano Luca Fusco. A partire dalla stagione 2007/2008 la Salernitana ha per la prima volta un inno ufficiale: "Il potere dev'essere granata", che riprende un vecchio coro dei tifosi della Curva Sud. Scritto e interpretato dal salernitano Sandro Scuoppo, è stato cantato per la prima volta durante la presentazione della nuova squadra granata, avvenuta il 20 agosto 2007 in piazza della Concordia a Salerno davanti a migliaia di tifosi.
Cronistoria
Stagione | Campionato | Posizione | Note |
---|---|---|---|
1919 | nasce l'Unione Sportiva Salernitana | ||
1920 | |||
1921 | |||
1922 | diventa Società Sportiva Salernitanaudax. Non partecipa al campionato | ||
1923/24 | |||
1925/26 | |||
1926/27 | diventa Unione Sportiva Salernitana Fascista. Non partecipa al campionato | ||
1927/28 | |||
1928/29 | |||
1929/30 | serie C (gir. D) | 7° | |
1930/31 | serie C | ||
1931/32 | serie C | ||
1932/33 | serie C | ||
1933/34 | serie C | ||
1934/35 | serie C | ||
1935/36 | serie C | ||
1936/37 | serie C | ||
1937/38 | serie C | promossa in Serie B | |
1938/39 | serie B | 17° | retrocessa in Serie C |
1939/40 | serie C | ||
1940/41 | serie C | ||
1941/42 | serie C | ||
1942/43 | serie C | promossa in Serie B | |
1943/44 | - | diventa US Salernitana. Campionati sospesi a causa della seconda guerra mondiale | |
1944/45 | - | campionati sospesi a causa della seconda guerra mondiale | |
1945/46 | misto A-B | ||
1946/47 | serie B (gir. C) | 1° | promossa in Serie A |
1947/48 | serie A | 18° | retrocessa in Serie B |
1948/49 | serie B | 4° | |
1949/50 | serie B | 13° | |
1950/51 | serie B | 13° | |
1951/52 | serie B | 8° | |
1952/53 | serie B | 11° | |
1953/54 | serie B | 10° | |
1954/55 | serie B | 12° | |
1955/56 | serie B | 18° | retrocessa in Serie C |
1956/57 | serie C | 3° | |
1957/58 | serie C | 14° | |
1958/59 | serie C (gir. B) | 18° | |
1959/60 | serie C (gir. C) | 15° | |
1960/61 | serie C (gir. C) | 9° | |
1961/62 | serie C (gir. C) | 3° | |
1962/63 | serie C (gir. C) | 4° | |
1963/64 | serie C (gir. C) | 6° | |
1964/65 | serie C (gir. C) | 13° | |
1965/66 | serie C (gir. C) | 1° | promossa in Serie B |
1966/67 | serie B | 20° | retrocessa in Serie C |
1967/68 | serie C (gir. C) | 5° | |
1968/69 | serie C (gir. C) | 6° | |
1969/70 | serie C (gir. C) | 11° | |
1970/71 | serie C (gir. C) | 2° | |
1971/72 | serie C (gir. C) | 4° | |
1972/73 | serie C (gir. C) | 5° | |
1973/74 | serie C (gir. C) | 8° | |
1974/75 | serie C (gir. C) | 6° | |
1975/76 | serie C (gir. C) | 7° | |
1976/77 | serie C (gir. C) | 6° | |
1977/78 | serie C (gir. C) | 6° | |
1978/79 | serie C1 (gir. B) | 6° | diventa Salernitana Sport |
1979/80 | serie C1 (gir. B) | 7° | |
1980/81 | serie C1 (gir. B) | 12° | |
1981/82 | serie C1 (gir. B) | 4° | |
1982/83 | serie C1 (gir. B) | 7° | |
1983/84 | serie C1 (gir. B) | 8° | |
1984/85 | serie C1 (gir. B) | 4° | |
1985/86 | serie C1 (gir. B) | 5° | |
1986/87 | serie C1 (gir. B) | 13° | |
1987/88 | serie C1 (gir. B) | 10° | |
1988/89 | serie C1 (gir. B) | 11° | |
1989/90 | serie C1 (gir. B) | 2° | promossa in Serie B |
1990/91 | serie B | 13° | retrocessa in Serie C1 |
1991/92 | serie C1 (gir. B) | 5° | |
1992/93 | serie C1 (gir. B) | 5° | |
1993/94 | serie C1 (gir. B) | 2° | promossa in Serie B ai play-off |
1994/95 | serie B | 5° | |
1995/96 | serie B | 5° | |
1996/97 | serie B | 15° | |
1997/98 | serie B | 1° | promossa in Serie A |
1998/99 | serie A | 15° | retrocessa in Serie B |
1999/2000 | serie B | 7° | |
2000/01 | serie B | 15° | |
2001/02 | serie B | 6° | |
2002/03 | serie B | 20° | retrocessa in Serie C1 ma riammessa insieme a Genoa, Fiorentina e Catania |
2003/04 | serie B | 15° | |
2004/05 | serie B | 13° | causa fallimento, riparte dalla Serie C1 grazie al lodo Petrucci. Diventa Salernitana Calcio 1919 |
2005/06 | serie C1 (gir. A) | 5° | |
2006/07 | serie C1 (gir. B) | 10° | |
2007/08 | serie C1 (gir. B) |
La rosa 2007/08
Portieri | |
---|---|
Salvatore Pinna | |
Lorenzo Prisco | |
Piero Robertiello |
Difensori | |
---|---|
Marco Ambrogioni | |
Roberto Cardinale | |
Mauro Coppini | |
Luca Fusco (C) | |
Raffaele Imparato | |
Carlo Mammarella | |
Mauro Milanese | |
Salvatore Russo | |
Emanuele Troise |
Centrocampisti | |
---|---|
Andrea Cesaro | |
Giampaolo Ciarcià | |
Guido Di Deo | |
Vincenzo D'Isanto | |
Vincenzo Fusco | |
Rocco Giannone | |
José Mamede | |
Evans Soligo |
Attaccanti | |
---|---|
Arturo Di Napoli | |
Emanuele Ferraro | |
Roberto Magliocco | |
Gerardo Masini | |
Federico Ezequiel Turienzo |
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