Partita è partita ed è pure arrivata a destinazione e da oggi ha anche cominciato a lavorare sodo così come da copione. Ma questa è soltanto una faccia della medaglia della Salernitana, diciamo anche quella pubblica, più evidente e reclamizzata. Altro è la Salernitana società, ovvero ciò che è alle spalle di Breda e dei suoi ragazzi. La storia insegna che non può esistere, tranne rarissime eccezioni, la classica eccezione che conferma la regola, appunto, una squadra vincente in assenza di una società all'altezza, puntuale e presente. E qui, a prescindere da tutte le valutazioni di carattere tecnico che inevitabilmente si svilupperanno nei prossimi giorni quando il ritiro entrerà nella sua fase calda, i dubbi, gli interrogativi diventano più pesanti, pressanti. Il ritiro, appunto. Da questa mattina la Salernitana sgobba e suda nell'intento di diventare, presto, squadra. In attesa che l'organico si completi con uscite ed entrate, in Calabria lavorerà un gruppo composto da 23 unità. Nessun volto nuovo rispetto alla scorsa stagione ad eccezione del portiere Di Stasi reduce da una stagione a Busto Arsizio. Per il resto tutte vecchie conoscenze, reduci dalla sciagurata stagione scorsa, molti dei quali con il malcelato desiderio di salutare presto la compagnia. E' il caso del peruviano Roberto Merino che ha fatto intendere a chiare lettere di non gradire il declassamento in Prima Divisione avendo, tra gli obiettivi, quello di riconquistare un posto in Nazionale. All'appello mancherà per qualche giorno anche Manolo Pestrin che la società proverà a collocare sul mercato in tempi abbastanza celeri. Presto, invece, raggiungeranno il ritiro il difensore Michele Murolo e l'attaccante Antonio Montella, primi, veri, ingaggi del nuovo corso Salerno. “Siamo a caccia di giocatori con tante motivazioni. D'altronde – aggiunge Nicola Salerno – è fondamentale mettere dentro questo gruppo giocatori che abbiano entusiasmo e voglia di affermarsi. L'intenzione è quella di creare nel giro di poco tempo una squadra bene assortita con uomini di esperienza, giovani a caccia di consacrazione e giocatori di media età che, sebbene nel giro da un po' di tempo, non abbiano ancora espresso per intero il proprio potenziale. L'organico, per linee generali, almeno sulla carta – conclude Salerno – può definirsi completo anche se c'è da valutare la posizione di qualche giocatore. A voler essere precisi si può dire che manchi un terzino destro ma credo che a giorni completeremo anche questo buco con l'ingaggio di un giocatore d'esperienza.
fonte tv oggi salerno
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