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venerdì 4 dicembre 2009

Cerone: la Salernitana può ancora rialzarsi


Rotto il silenzio, parla l'ultimo arrivato. Ersilio Cerone oltre a fare l'allenatore dovrà riscoprirsi psicologo. Serve capire in fretta il mondo granata. Perché oggi come oggi la Salernitana ha bisogno di consigli, pareri, indicazioni, stimoli e nuove strade da seguire. Non c'è tempo da perdere. A Peschiera del Garda Cerone ha avuto modo di toccare con mano il suo nuovo mondo. Ha riflettuto a lungo, si è confrontato, ha stretto mani, ha raccolto appunti di viaggio. E adesso si prepara a sbarcare in tandem con Gianluca Grassadonia domani al «Martelli» di Mantova. Prima sfida verità di una stagione che fin qui non ha risparmiato lacrime al popolo salernitano. Cerone, il primo impatto come è stato? «Ho avuto modo di confrontarmi con un gruppo di ragazzi che hanno voglia di uscire da questa brutta situazione. La precarietà non aiuta a tenere alto il morale. Ma sono convinto che la Salernitana potrà rialzarsi. Le qualità tecniche e umane sono innegabili». Quindi lei dice che non ha trovato un gruppo scarico «Anzi, i ragazzi stanno cercando le motivazioni giuste per rilanciarsi». E la tensione? «Quella c'è, si avverte. E ci mancherebbe. La classifica non aiuta certo a stare tranquilli. La situazione è pesante. Serve un'inversione di marcia decisa. E immediata. Certo, oggi la classifica è meglio non guardarla proprio. Serve ottimismo». Come si cambia rotta? «I risultati sono sentenze. Servono solo quelli». Avete in mente di cambiare anche modulo? «Non è possibile affidarsi sempre al 4-4-2. Sono tante le varianti da tenere in considerazione. Infortuni, squalifiche, la tipologia dell'avversario, le esigenze del momento. Dovremo essere bravi a fare di tutto. Per il bene della Salernitana». Come dovrà essere l'approccio alla partita? «Aggressivi, attenti, caricati nella giusta maniera. Abbiamo bisogno di un'importante iniezione di fiducia. Serve concentrazione». A Mantova che cosa vi giocate? «C'è molto in palio. La considero la prima di una lunga serie di sfide verità. Perdere è proibito. Per noi, ma anche per loro. Vorrebbe dire trascorrere un'altra settimana di patemi. E noi non ce lo possiamo permettere. In mezzo c'è anche il recupero con l'Empoli. No, serve una sterzata subito». Senta mister, ma tutte queste facce nuove in panchina non rischiano di generare confusione? «Sono stato anche io calciatore, e so come funziona. I ragazzi sono professionisti, e come tali devono comportarsi. Quindi la situazione va capita, e ognuno deve cercare di calarsi nella parte. In quanto ai cambi: ormai il calcio ci ha abituato a questa girandola senza fine. Vedo esonerare tecnici in serie positiva da sette turni. E non mi stupisco più di niente». Parliamo delle scelte di campo. Ci sono molto dubbi e anche qualche giocatore acciaccato. Jadid, Cozza e Bastrini saranno della gara? «Solo Cozza ha qualche possibilità di essere della partita. Difficile per Bastrini. Jadid contiamo di recuperarlo per la sfida con l'Empoli». E il ricorso per la riduzione sulla squalifica di Fusco potrebbe riconsegnarvi un giocatore importante per il reparto arretrato. «Domani sapremo tutto. Lo aspettiamo a braccia aperte». Rientrano dalla squalifica Fava e Montervino. Potrebbe partire titolari? «Abbiamo ancora un po’ di tempo per decidere. Di sicuro posso dire che la Salernitana ha bisogno di vedere in campo due giocatori come loro»

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