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lunedì 14 dicembre 2009

Cerone è ancora imbattuto

Imbattuto. A guardare i numeri, la scelta di Ersilio Cerone è stata un toccasana per la Salernitana. Il tecnico di origini abruzzesi, scelto come tutor di Grassadonia (sprovvisto di patentino), non ha mai perso una partita da quando è seduto sulla panchina granata. In tre gare di campionato la squadra del presidente Lombardi è stata capace di conquistare 5 punti in classifica. Una media salvezza che comunque, fino ad oggi, era soltanto una chimera per Fusco e compagni. Già perche la truppa granata, prima con Brini, poi con Cari ed ancora con Grassadonia era stata capace di racimolare appena sei punti in ben 15 turni di campionato (5 con Cari ed uno con Grassadonia). Da quando Cerone è stato investito del ruolo di tutor, la squadra non ha mai più perso. Non solo. Per la prima volta i granata sono stati capaci di inanellare tre risultati utili consecutivi. Per la prima volta, la Salernitana è riuscita a conquistare 5 punti in appena tre partite. Un pareggio nella trasferta di Mantova, la vittoria contro il blasonato Empoli di Campilongo all'Arechi ed ancora il pareggio nel principe degli stadi con l'Albinoleffe di sabato scorso. Cerone sarà anche il semplice "presta-patentino" del giovane tecnico granata, ma fin qui ha dimostrato di essere un talismano per la Salernitana. C'è di più. L'ex mastino difensivo di Pescara e Avezzano non si è limitato al semplice ruolo di tutor in queste prime due settimane sulla panchina granata. Non appena è stato chiamato dal diesse Nicola Salerno, l'allenatore si è catapultato a Peschiera del Garda (dove la squadra era in ritiro per una settimana) per fare la conoscenza del gruppo e provare a dare il suo piccolo contributo in termini di esperienza. Dopo appena due giorni, allo stadio Martelli di Mantova, Cerone faceva fatica a rimanere nel rettangolo riservato all'area tecnica. Proprio come un allenatore provetto, scafato da anni di militanza. Eppure era all'esordio assoluto in serie B. Il tecnico si sbracciava, si dimenava, si sgolava pur di dare la scossa alla squadra. La scossa c'è stata. Sarà anche una semplice coincidenza, ma la Salernitana da allora non ha mai più perso. Sarà anche una semplice coincidenza, ma la Salernitana ha imparato a reagire. Sia a Mantova, sia con l'Albinoleffe, i granata hanno riacciuffato il risultato dopo essere andati in svantaggio. Proprio sabato scorso, poi, la rete del pareggio è arrivata al termine di un'azione che lo stesso Cerone ha ammesso fosse il frutto di uno schema provato e riprovato in allenamento. La punizione di Jadid dalla tre quarti, il colpo di testa di Fava e l'incursione vincente e prepotente di Stendardo era frutto di una combinazione che viene spesso provata durante la settimana. «Siamo contenti per questo - ha ammesso a fine partita Cerone che ha aggiunto - Si tratta di uno dei tanti schemi che i ragazzi provano in allenamento. Il fatto che siamo andati in rete proprio su un movimento del genere ci fa ancora più piacere». Movimenti, sincronismi e meccanismi che la squadra sta assimilando. Anche nella battuta dei calci d'angolo. «È vero - ha ammesso il tecnico - Anche in quel caso si trattava di uno schema per liberare Jadid al cross da una posizione migliore rispetto alla bandierina del corner». Riguardo la scaramanzia, Cerone è del tipo «non è vero, ma ci credo». Sarà anche per questo che quando ha parlato del Sassuolo ha detto: «è una delle migliori del campionato. Non è detto, però, che non riusciamo nel colpaccio».

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