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lunedì 4 maggio 2009

Otto sconfitte casalinghe, preludio del flop stagionale


Il minimo che ci si possa aspettare da una squadra che perde otto volte in casa in questo campionato è la retrocessione in C, ma nonostante questo dato la Salernitana ha l'obbligo di non mollare fino alla fine del campionato anche perché all'orizzonte c'è il derby con l'Avellino che rappresenta (questa volta davvero sul serio) l'ultima spiaggia per i colori granata. Il fortino di una volta, quello chiamato Arechi, sembra definitivamente svanito perché l'impianto di Via Allende è diventato per tutti terra di conquista indifferentemente per squadre di alta classifica e squadre di medio bassa levatura. Anzi, volendo essere precisi, le squadre che hanno avuto più vita facile a Salerno sono state proprio quelle ritenute più alla portata di Di Napoli e compagni. Andando nel dettaglio, le squadre meno blasonate che hanno trovato i tre punti all'Arechi sono state il Rimini, l'Ascoli e la Triestina, quest'ultima incontrata alla quinta giornata, quando i valori non erano ancora definiti. Fanno meno male le sconfitte con Empoli e Parma perché, oggettivamente, squadre più attrezzate della Salernitana. Il trend delle sconfitte interne è sensibilmente migliorato nel girone di ritorno perché la Salernitana ha perso in casa soltanto tre volte ma, due di queste tre sconfitte pesano come macigni sul discorso salvezza. La sconfitta con il Cittadella e quella con il Piacenza restano ancora delle macchie indelebili, specialmente quella con i veneti subita nei minuti di recupero grazie ad un rigore segnato da Iori. La terza sconfitta del girone di ritorno è quella di sabato scorso contro il Livorno grazie a due minuti di autentica follia. Purtroppo, anche il dato totale delle sconfitte non è incoraggiante perché la squadra di Fabio Brini ha subito ben diciannove sconfitte, una in meno dell'Ancona che ne ha subite venti e finora, contando solo il girone di ritorno, la Salernitana ha conquistato la miseria di diciotto punti su cinquantuno disponibili, buttando alle ortiche occasioni importanti come la sconfitta interna con il Cittadella ed il pareggio in casa con il Treviso. I numeri, quindi, per ora condannano la Salernitana che, se il campionato fosse finito sabato scorso, sarebbe direttamente in C. Altro dato che emerge è quello relativo ai pareggi, perché guardando la classifica si evince chiaramente che la Salernitana non riesce nemmeno a pareggiare spesso. A volte, un punto può dare respiro ad una classifica asfittica ed in questo la compagine salernitana non è stata assolutamente all'altezza della situazione. La Salernitana in questo torneo ha pareggiato soltanto otto volte su trentotto partite giocate. Peggio ha fatto solo l'Ancona che ha pareggiato sei volte ma ha vinto una partita in più rispetto ai granata. Nei quattro pareggi con reti, inoltre, la Salernitana solo in occasione del pareggio per 2-2 contro il Treviso ha rimontato il risultato, perché nelle altre tre occasioni è stata sempre raggiunta quando si trovava in vantaggio. Il Pisa all'andata rimontò con Job il gol di Di Napoli così come la Treviso il gol di Missiroli spezzò il sogno di una bella ed importantissima vittoria in terra veneta. Anche ad Avellino, in occasione del derby di andata, il centrocampista Koman pareggiò dopo il vantaggio di Soligo nel primo tempo. Nonostante questi dati incontrovertibili la corsa verso la salvezza risulta ancora aperta, ma i numeri dicono che alla fine del campionato mancano quattro partite, di cui due in casa da non fallire contro Avellino e Bari. Insomma l'Arechi dovrà tornare, almeno in questo finale, ad essere un fortino inespugnabile.

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