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martedì 31 marzo 2009

Lombardi: «Non cederò a chi rema contro»


Ha esternato dopo la sconfitta della Salernitana a Vicenza. Il presidente Lombardi ha parlato di gioco al massacro, di clima ostile intorno alla Salernitana. «Lo dico e lo confermo, ma sarò chiaro solo a fine campionato dopo che avremo raggiunto la salvezza». Cosa intende per clima ostile? «È stato creato un clima di tensione che si riflette in maniera negativa sulla vita di società e di campo. A Salerno quando si vince tutti salgono sul carro, quando invece si perde la colpa è solo di chi gestisce». Chi gioca al massacro pagherà, che vuole dire? «A fine stagione tutti i tifosi della Salernitana sapranno chi sono questi personaggi che hanno determinato questo gioco al massacro: adesso meglio non fare polemiche». La polemica non l’ha fatta lei con le ultime dichiarazioni? «No, quello era un sfogo calcolato. Quando parlo aziono sempre il cervello. Ho detto quello che andava detto in questo momento» Che significa: a Salerno non ci sono le condizioni per fare calcio? «Significa che è difficile fare calcio, le valutazioni toccano a chi osserva dall’esterno. Vedremo se a giugno ci saranno queste condizioni e valuteremo se andare avanti anche in futuro». Si riferisce ai campi? «Non solo». Il progetto «Volpe» è stato bocciato perchè non poteva essere accolto dall’amministrazione. «Il mio discorso è generale, non è riferito solo al campo Volpe. E comunque non ho fatto nessuna allusione all’amministrazione comunale». Anche perchè essere presidente della Salernitana non significa avere l’approvazione di progetti e l’ok per i lavori? «Infatti, questa società non ha mai chiesto aiuti e favori a nessuno, nè chiede cose che non si possono realizzare. Non ho mai approfittato del ruolo di presidente della Salernitana per avanzare richieste». Allora, quale è il problema? «Il problema è che per poter pianificare il futuro di una squadra di calcio occorrono condizioni anche in termini di strutture che a Salerno non ci sono». Nella sua esternazione c’è qualche riferimento al sindaco De Luca? «Nessuna allusione». Cosa pensa del sindaco De Luca? «Dico che in questo momento dobbiamo pensare alla salvezza. Con il sindaco ci siamo visti pochi giorni fa e i rapporti sono buoni». E ha riparlato degli impianti... «No, non abbiamo parlato di Salernitana». Cosa significa resettare tutto a fine stagione? «Significa spegnere il computer nel quale sono stati immessi troppi dati e si è creata una grande confusione. Poi lo riaccenderemo e valuteremo». Confusione che la società ha contribuito a creare con diverse scelte sbagliate. «Abbiamo commesso degli errori pagando l’inesperienza della categoria. Quello che mi dispiace di più è che quest’anno del ritorno in B doveva essere sereno e invece siamo andati avanti continuamente tra mille amarezze». Fabiani andrà via? «Adesso siamo tutti uniti e compatti per raggiungere l’obiettivo». «Perchè esonerò Castori? «Perchè in quel momento della stagione ritenevamo fosse raggiungibile un obiettivo diverso da quello della salvezza, un obiettivo per il quale Castori non era adatto». Poi perchè poi lo ha richiamato? «Perchè siamo sprofondati in classifica e abbiamo ritenuto che per l’obiettivo della salvezza dalla squadra poteva essere recepito meglio Castori». Un ragionamento bizzarro presidente... «Una valutazione e poi il calcio non è una scienza esatta» Lei a Vicenza avrebbe schierato Fragiello? «Le scelte tecniche non competono a me». E sul mercato confessi almeno un errore compiuto? «Lo farò nel consuntivo di fine anno». Ma avevate tutto il tempo di programmare: cosa non ha funzionato? «Il calcio è un’azienda atipica. Magari scegli un allenatore e poi non ti va bene. Come faceva il Torino a sapere che con Novellino avrebbe fallito?». Pentito di aver preso la Salernitana? «No. L’anno scorso dissi che avremmo raggiunto la promozione e ce la facemmo. Quest’anno dico che ci salveremo». Con quanti punti? «Con 49-50 punti. L’Arechi dovrà essere il nostro fortino e occorrerà fare qualche colpo fuori. Peccato che a Vicenza sia stata persa un’occasione». Il silenzio stampa prosegue? «Sì e riguarda tutti i tesserati. Parlerò solo io, non ho violato nessun silenzio stampa: ne sono esente». Ci faccia qualche esempio di destabilizzazione? «Mettere in giro notizie false». Presidente, ci risiamo: colpa dei giornalisti? «Parliamone a fine campionato».

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