«Sono un professionista libero in attesa di una chiamata», dice Fabrizio Lucchesi, fino a metà campionato scorso direttore generale dell’Avellino. «Sì, ma tra il ruolo di direttore generale e quello di direttore sportivo non c’è molta differenza, quindi potrei ricoprire uno o l’altro», aggiunge Lucchesi. Il suo nome è stato accostato a più riprese, già da tempo, a quello della Salernitana. Se ne è riparlato negli ultimi giorni quando è arrivata la conferma dell’inibizione per quattro anni al direttore generale granata Fabiani. Ed il nome è tornato di attualità quando lo stesso presidente Lombardi ha dichiarato che in questa fase è stato lui a perfezionare le operazioni di mercato ribadendo di aver concluso in prima persona la trattativa con Giampà. Per lo stesso motivo, cioè l’operatività sul mercato, la casella di direttore sportivo, ancora vuota nell’organigramma granata, dovrebbe essere colmata per poter operare in maniera ufficiale in vista della riapertura degli scambi a gennaio. «L’unico contatto che ho avuto è stato con Lombardi Stronati, patron del Siena, siamo stati a cena insieme, ma abbiamo parlato d’altro e non di calcio. Con i dirigenti della Salernitana nessun incontro», dice Lucchesi. Siena e Salernitana però sono società «amiche» per la parentela che lega il patron bianconero Lombardi Stronati al vicepresidente granata Vittorio Murolo: l’operazione di mercato più importante condotta dai due club è stato il passaggio alla Salernitana di Arturo Di Napoli. Lucchesi dice. «Guardandolo dall’esterno il progetto Salernitana mi piace, la piazza è importante e c’è grande entusiasmo, sicuramente di fronte a una chiamata della Salernitana ci penserei a fondo e non nascondo che sono onorato del fatto che il mio nome sia stato accostato a quello della Salernitana. Per il momento ho una squadra che mi ha fatto una proposta, mi sono dato una settimana di tempo per decidere. Se non se ne farà nulla sarò ancora libero di poter guardare altrove». Sulla bontà del progetto Salernitana non ha dubbi. «Stanno operando molto bene, Fabiani è un uomo di calcio molto preparato e ha fatto bene dovunque è stato, lo conosco da anni e tra noi ci sono rapporti di cordialità. Ritengo che la Salernitana possa fare bene, ma sono deleterie le pressioni. La squadra è al primo anno di B e deve affrontare questa stagione con serenità, libera da eccessive pressioni»
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