
Continua il mal d’attacco per la Salernitana. La conferma, l’ennesima, contro il Vicenza. I granata sono rimasti all’asciutto nelle ultime due partite (Brescia e Vicenza), l’ultimo gol è stato quello del greco Kyriazis contro l’Ancona. Undici reti complessivamente e ben quattro su rigore: Di Napoli al Sassuolo, Fava a Modena e con il Frosinone, Scarpa con l’Ancona. E c’è da aggiungere il gol di Tricarico sul rigore parato da Sicignano a Di Napoli con il Frosinone. La Salernitana ha il peggiore attacco delle prime dodici classificate della serie B, tra i peggiori in assoluto della categoria. Di Napoli non segna da tre gare, la trasferta di Grosseto. Su azione i granata hanno realizzato sei gol, uno di questi Kyriazis lo ha realizzato di testa da sviluppi di calcio d’angolo contro l’Ancona. Insomma, i numeri parlano chiaro, quella granata è tutt’altro che una squadra dalla fisionomia offensiva, d’altronde Castori sta costruendo la sua identità tattica a Salerno proprio sulla solidità difensiva. Numeri a parte, quello che si è evidenziato in queste prime dodici giornate è il fatto che la Salernitana al tiro pulito, sia in casa che fuori ci arriva pochissime volte. Un’unica eccezione contro il Frosinone, quando i granata arrivarono più volte alla conclusione pericolosa. E paradossalmente l’unica eccezione in trasferta ci fu a Grosseto, quando nella prima mezzora la Salernitana arrivò più volte al tiro realizzando due reti prima di soccombere sotto i colpi dei maremmani. Per il resto a cominciare dalla prima partita di campionato vinta con il Sassuolo all’Arechi (rigore di Di Napoli) la squadra granata ha sempre lottato e tenuto duro in fase difensiva, ma in porta praticamente non ha tirato quasi mai. Stessa situazione in casa contro Triestina e Empoli (due sconfitte per 1-0) e contro il Pisa (pareggio per 1-1). Pochissime le palle gol costruite dai granata. Stessa situazione in trasferta, nella trasferta con il Cittadella e in quella di Brescia, la Salenitana ha tirato al massimo tre volte in porta con incisività. A Modena segnò su rigore, a Piacenza invece creò qualche chances in più e segnò con un gol su azione di Fava. Ciò vuol dire che qualcosa è da rivedere, evidentemente questo modulo di gioco con gli esterni chiamati a svolgere un lavoro durissimo sulle fasce e con Di Napoli troppo lontano dalla porta (oppure troppo vicino come a Brescia) non funziona. Una manovra che a un certo punto diventa troppo prevedibile, anche perchè non si verificano mai inserimenti al tiro dei centrocampisti. A sinistra c’è una presenza più costante di Marchese nella spinta, mentre l’altro terzino, a destra, partecipa poco alla fase offensiva. La Salernitana, quindi, per forza di cose è strutturata in modo da non poter offendere molto. Problema questo che ovviamente si è andato ad accentuare per gli infortuni di Fava e Turienzo che hanno dimezzato il reparto, praticamente mandato avanti dal solo Di Napoli, sottoposto a un numero elevatissimo di partite. Dare maggiore incisività non facendo perdere l’equilibrio alla squadra, questo toccherà fare a Castori in questi giorni che portano a Treviso.
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