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martedì 25 novembre 2008

Lombardi applaude il mea culpa dei calciatori


Prima il faccia a faccia in mattinata con l’allenatore (Castori) che voleva esonerare e che poi ha confermato. Quindi, un incontro con il direttore generale (Fabiani), al quale è stato affidato il compito di capire i mali che hanno portato alla carenza dei risultati. Infine, la solita chiacchierata del lunedì con il socio, non solo nella Salernitana ma anche nell’attività professionale («Siamo soci da venti anni, non ci può certo dividere la Salernitana») e amico (Vittorio Murolo). Una giornata ricca di impegni per Antonio Lombardi, dopo 48 ore intense vissute tra un quasi certo esonero, la caccia all’allenatore che doveva subentrare e, infine, al lungo colloquio con i giocatori «responsabili e seri» come li ha definiti, che hanno voluto all’unanimità continuare a lavorare con il tecnico che li sta guidando dall’inizio della stagione. «È stato un bel segnale, quello lanciato dai nostri giocatori - ammette Lombardi, 24 ore dopo - forse unico nel nostro mondo del calcio, finora. In questa vicenda ha vinto innanzitutto il buonsenso. Poi c’è stata l’autocritica da parte dei giocatori, i quali, fatto insolito, hanno riconosciuto i propri errori. Si è creato un clima costruttivo che non va demolito». Insomma, tutto sommato, un’esperienza positiva, quella di questi giorni per Lombardi e Murolo. «È inutile nasconderci, i pensieri di arrivare a scelte che dessero un segnale ci sono stati. Poi, c’è stato questo mea culpa dei giocatori che si sono ritrovati tutti uniti intorno all’allenatore. Non potevamo pretendere di più, soprattutto quando si è impostato un progetto a inizio stagione che vede la Salernitana come una famiglia. E, quanto è avvenuto, conferma che abbiamo un gruppo coeso e non sono d’accordo con chi lo considera un organico scarso. Abbiamo giocatori esperti della categoria, forse anche troppo». Un organico non scarso tecnicamente ma modesto come valore patrimoniale. L’Albinoleffe, tanto per intenderci, ha almeno due-tre giocatori che già a gennaio potrebbero portare ossigeno alle casse del club. La Salernitana non ne ha uno. E nel calcio di questi tempi, perseguire questo tipo di progetto può far solo danni. Lombardi non lo ammette, giustamente, difende chi ha operato sul mercato ma sa benissimo che la squadra va rinforzata e per farlo dovrà mettere di nuovo mano alla tasca. «Per il momento io e Vittorio abbiamo ricapitalizzato secondo le rispettive percentuali (70% Lombardi, 30 Murolo ndr) per circa due milioni di euro. La nostra società è in regola con tutti i parametri imposti dalla Covisoc e che saranno verificati ai primi di dicembre. Almeno in questo siamo ai vertici della serie B». La vicenda Castori è quindi messa alle spalle. Lombardi non vuole nemmeno sentir parlare di un eventuale dopo Parma, prossima avversaria dei granata, venerdì sera, all’Arechi. «Analizzeremo la partita e poi si vedrà. Ma corsi e ricorsi storici del calcio, insegnano che dopo un periodo come questo, il gruppo, se è unito, riesce a superare le difficoltà». E allora non c’è che da pensare al potenziamento dell’organico. «Stiamo lavorando, è inutile e dannoso in questo momento fare nomi. Ci attende, fino alla sosta, un tour de force non indifferente: Parma e Livorno, poi il derby al Partenio, e quindi l’Ascoli. È questo filotto di partite che ci dovrà chiarire bene le idee e non farci sbagliare a gennaio».

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