
La Salernitana è ormai fatta: il responso l'ha fornito la prima parte di ritiro a Roccaporena. Quelle lacune, fin troppo evidenti al momento del raduno, sono state gradualmente colmate: Peccarisi e Kyriazis in difesa, Pestrin in cabina di regia, Fava in prima linea senza dimenticare il nigeriano Kinglsey, autentica rivelazione del gruppo granata, e la gran voglia d'emergere di Francesco Scarpa, titolare della fascia mancina nelle gerarchie di Castori. A voler esser pignoli, stando alle indicazioni fornite dal campo, la Salernitana va soltanto leggermente modificata: innanzitutto sulla corsia mancina del reparto difensivo, lì dove agisce solitario il sempreverde Russo. Che ha anche qualità, esperienza, duttilità, ma non può di certo essere l'unico interprete del ruolo per quarantadue partite di fila. Serve un'alternativa di spessore e le trattative non mancano: col Chievo resta in piedi il discorso per Marchese (ha bisogno di continuità e gradirebbe la destinazione Salerno), così come quella col Verona per l'esperto Morabito ma è molto più concreta la pista che porta a Simone Vitale del Pescara. Per due buoni motivi: innanzitutto per i rapporti buoni tra il patron Lombardi e la famiglia Soglia, proprietaria del club abruzzese; in secondo luogo perché la Salernitana, che deve anche sfoltire, è disposta a cedere sia Soligo che Ferraro (l'attaccante è restio, però, al trasferimento) per assicurarsi tanto le prestazioni del rapido fluidificante Vitale, specialista anche in calci piazzati, quanto quelle del metronomo di centrocampo Dettori, regista che sa adattarsi con discreti risultati anche sulla trequarti e possibile alter ego di Arturo Di Napoli. In un sol colpo si completerebbe, così, anche la batteria dei centrocampisti centrali anche se il sogno del direttore generale Fabiani resta il mediano di Pollena Trocchia, Carmine Coppola, capitano e leader del Messina prima del fallimento: uno che, tra l'altro, non avrebbe bisogno d'indicazioni particolari perché ha già un'intesa perfetta con Pestrin (negli ultimi due anni hanno fatto coppia in giallorosso) ed è abituato a giocare in un 4-2-3-1. Cos'altro aggiungere alla Salernitana? Magari un ulteriore ritocco di qualità lungo le fasce: Piccioni è in lista di sbarco, Ciarcià, Scarpa, Kingsley sono gli unici interpreti di ruolo (spesso s'adatta anche l'interno Carcione) e l'arrivo di Ghezzal, esterno con un fiuto eccezionale del gol (20 le reti realizzate l'anno scorso col Crotone), garantirebbe al tecnico Castori un parco di laterali numericamente adeguato e qualitativamente eccellente. L'affare potrebbe presto concretizzarsi approfittando dell'amichevole in programma a Siena il prossimo 10 agosto. Va poi garantito un dodicesimo d'esperienza: Paoletti, ex Messina, è già granata a tutti gli effetti, ma non è da escludere un clamoroso arrivo via Taranto di Barasso (al club ionico andrebbero Ferraro e Piccioni), che potrebbe portare anche al ridimensionamento della posizione di Tore Pinna. Per sentirsi del tutto tutelato Castori vorrebbe anche un difensore centrale under 21 (il sogno è Tuia della Lazio), ma il grosso del lavoro è stato fatto, la Salernitana è ormai completa: pochi altri dettagli e sarà competitiva- sia numericamente che qualitativamente - in ogni reparto.
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