
Le società della B vivono ore di incertezza. La stagione è appena iniziata ma il futuro è denso di nubi. E l’odierna assemblea della Lega Calcio è molto attesa dai presidenti delle società cadette che lamentano la mancanza di importanti contributi. A Milano è in programma l'incontro tra i club della massima serie. All’ordine del giorno c'è soprattutto la quantificazione dei soldi della mutualità destinata alla B. E poi si parlerà della scelta dell’advisor per la gestione della vendita collettiva dei diritti televisivi. Le società cadette minacciano una clamorosa serrata se non dovessero mutare gli attuali scenari. Blocco della Coppa Italia e slittamento del torneo sono le azioni che potrebbero essere adottate per sensibilizzare il calcio dei ricchi. Alla B, infatti, spetterebbero circa quaranta milioni di euro, una cifra sensibilmente inferiore a quella percepita nelle scorse stagioni. In pratica ad ogni club andrebbero poco più di 1.5 milioni di euro. «Pochi, troppo pochi per affrontare un campionato con costi elevati e che rappresenta un serbatoio prezioso per la A», hanno più volte detto i presidenti della B in queste settimane. Molte società, cioè, rischierebbero il crack finanziario. La Salernitana deve tra l'altro alla Lega Professionisti, l’ex C, cinquecentomila euro come società vincente di campionato. Ecco allora che il club granata si ritroverebbe a disposizione risorse economiche limitate. Alla B, inoltre, manca un contratto di copertura televisiva. A fronte di minori incassi al botteghino la cadetteria è pronta anche ad adottare la linea dura per tornare a giocare la domenica pomeriggio. Una collocazione, soprattutto se non dovessero esserci i soldi della tv, che assicurerebbe introiti superiori alle società. La Salernitana, infine, è sempre in attesa di conoscere con precisione la norma per l’utilizzo dei quattro calciatori «bandiera», cioè con un passato di almeno tre stagioni nelle giovanili della società d’appartenenza. La loro gestione consentirà anche di delineare con maggiore precisione la rosa dei diciannove calciatori imposta dalla Lega Calcio.
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