Brini attende sul campo la squadra. Saluta Gigi Genovese e il secondo Baldassarri, poi se ne va a sistemare coni e paletti per la seduta atletica. Resta da solo per qualche minuto, concentrato e silenzioso. Poi entrano i granata dal sottopassaggio, giusto qualche battuta, la voce inconfondibile di Fusco che prende simpaticamente in giro Cardinale, suo compagno dai tempi delle giovanili. Squadra serena, nessun muso lungo, ma concentrata: si parte subito forte nella settimana che porta al derby con la Juve Stabia. Raccolto da tutti il monito lanciato da Fabiani («se allentano la tensione li mando in Mozambico», ha scherzato il diggì nel dopo Ancona). Monito che è lo stesso lanciato da Lombardi («ci attendono altre quattro battaglie, contro la Juve Stabia voglio rivedere la stessa squadra della prima mezzora di Ancona». C’è una notizia però che turba il gruppo, la squalifica di Guido Di Deo, punito per tre giornate (oltre al turno di stop per il quarto cartellino giallo, il centrocampista granata rimedia lo stop di altre due gare «per comportamento offensivo verso la terna arbitrale», come scritto nel comunicato ufficiale). Il fatto incriminato è avvenuto al rientro negli spogliatoi, un attimo di concitazione generale, l’arbitro Tozzi ha individuato Di Deo nel colpevole di frasi inguiriose. La Salernitana inoltrerà ricorso, il segretario Leoni sta già lavorando e ha chiesto la documentazione ufficiale. Di Deo, comunque, sarà assente domenica contro la Juve Stabia, come Tricarico, squalificato un turno per raggiunto limite di ammonizioni. I due centrocampisti quindi mancheranno e la loro sostituzione è da ieri il problema numero uno del lavoro settimanale di Brini. In campo con gli altri si è rivisto il portoghese Mamede e questa sicuramente è una bella notizia. Se la giocherà con l’argentino Barrionuevo, molto tirato fisicamente e finalmente in forma, e con Soligo, rientrato a pieno regime. Con gli altri si è rivisto anche Giannone, ma ormai è impensabile pensare a un suo rilancio considerando le sue ultime settimane trascorse ai margini del gruppo con il lavoro svolto insieme alla formazione Berretti. Salernitana concentratissima fin dal primo giorno di lavoro settimanale al «Dirceu» di Eboli. Un’ora e un quarto di atletica, sulle tribune c’è giusto qualche curioso, l’unico tifoso è in campo, Emilio, il ragazzo amico di tutti i granata accompagnato dal papà Pasquale Vertucci. Sono gli unici a fare per un attimo capolino sulla pista di atletica. Il lavoro va avanti in un clima di assoluto silenzio, qualche voce si sente dall’altro campo dove si allena l’Ebolitana. Cielo grigio, qualche goccia d’acqua, testa bassa e lavoro. Prima il carico aerobico sui tappetini, poi corse lunghe e scatti. Gruppo di lavoro diviso in due. Quelli che hanno giocato l’intera partita domenica ad Ancona (eccezion fatta per Russo che ha usufruito con Cesaro di una giornata di permesso) hanno svolto solo l’intera seduta aletica, seduta più lunga per quelli che hanno giocato di meno domenica. Per loro anche una partitella sei contro sei, caratterizzata dallo spavento per il duro colpo preso alla caviglia sinistra da Coppini, poi prontamente ripresosi. Tra i più determinati Ferraro, s’arrabbia anche per un gol in più che non gli riesce in allenamento. Bene così, lo spirito è quello giusto.
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