
Una lunga lingua di asfalto lunga circa cento chilometri. È questa la distanza che separa Salerno e Potenza. Calcisticamente parlando, però, la distanza è più breve o più lunga a seconda dei punti di vista. Le due squadre sono separate in graduatoria da ben 18 punti. Domenica prossima, la capolista Salernitana andrà a fare visita al Potenza, neo promosso che lotta per mantenere la categoria. Per uno strano scherzo del destino, il calendario si è divertito a riservare il match tra lucani e granata proprio in un momento topico della stagione. Mancano tre giornate al termine della regular season ed i granata, in Basilicata, si giocano il grosso delle chance per approdare in serie B dalla porta principale. I lucani hanno problemi diametralmente opposti. Il Potenza, infatti, è invischiato nei bassifondi della graduatoria ed ha un bisogno disperato di punti per scongiurare lo spettro play out. A rendere il tutto ancora più elettrizzante ci sono una serie di fattori che potrebbero far pendere l'ago della bilancia da una parte o dall'altra. In primis, la decisione di vietare la trasferta lucana alla tifoseria granata per motivi di ordine pubblico. Una decisione scontata, quasi attesa, visto che era stato fatto altrettanto nel girone di andata per i tifosi rossoblu. L'accesa rivalità tra le due tifoserie affonda le radici in un episodio funesto che costò la vita ad un tifoso della Salernitana, Giuseppe Plaitano, quasi mezzo secolo fa: era il 28 aprile del 1963 e Plaitano fu il primo morto negli stadi. Potenza-Salernitana sarà quasi certamente a porte chiuse. Per tutti. Senza, cioè, neanche il pubblico di casa a seguito della squalifica di due turni del campo ”Viviani” per i fatti accaduti due settimane or sono in Potenza-Gallipoli. «Per quello che non è accaduto - si affretta a precisare il presidente del Potenza, Giuseppe Postiglione - Il nostro legale, l'avvocato Chiacchio, ha già presentato ricorso. Confidiamo che la squalifica venga revocata. In caso contrario non chiederemo di giocare altrove». La decisione è attesa per giovedì prossimo. Come se non bastasse, Potenza-Salernitana è anche la partita degli ex. Soprattutto sponda lucana. A partire dal diesse rossoblu, Gioacchino Novelli, salernitano verace, storico ultras granata (una lunga militanza negli "Est Side"), e fratello del tecnico Raffaele Novelli, lo scorso anno proprio sulla panchina granata. E poi ci sono i giocatori. Uno su tutti Ciro De Cersare. Il toro di Mariconda ha già affilato le armi. «Sarà un'emozione affrontare la squadra della mia città - ha detto - Sono un professionista, però, e farò di tutto per conquistare tre punti fondamentali per la salvezza». De Cesare è anche il rigorista della squadra. «Se dovesse capitare un rigore non mi tirerei certo indietro». Tra gli ex granata che giocano nel Potenza c'è anche il centrocampista Andrea Cammarota. Sponda Salernitana, invece, l'unico ex è il portiere Rino Iuliano, che fino a qualche mese fa difendeva i pali dei leoni rossoblu.
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