
Li scruta, li segue con lo sguardo, durante il lavoro sul campo parla poco ma è sempre molto attento sui suoi calciatori. Fabio Brini, il sostituto di Agostinelli che dopo il pareggio di Ancona si è cominciato finalmente a prendere la Salernitana, gira e rigira il fischietto tra le mani, controlla tutto e tutti. Il lavoro di ieri è di scarico al «Dirceu», i granata si divertono con il calcio-tennis, ma il tecnico non vuole far perdere la concentrazione. Anche perchè questo è il merito principale che si prende e si tiene stretto. «Quando sono arrivato a Salerno ho trovato una squadra mentalmente rilassata, cioè poco arrabbiata, conseguenza questa dell’ampio argine di vantaggio accumulato. Credo che il mio merito sia stato quello di aver restituito carattere alla Salernitana che ad Ancona ha dimostrato di aver ritrovato la voglia di lottare». Ed è proprio da Ancona, o meglio dai primi venti minuti di Ancona, che vuole ripartire. «Sì, voglio lo stesso tipo di partenza, forte, tonica, decisa. Poi, però, non dovremmo commettere l’errore di indietreggiare, di lasciare campo. Non fu un calo fisico e neanche di testa». Grande ad Ancona, piccola contro il Martina. Brini mette in guardia i suoi. «La Juve Stabia non sarà una squadra arrendevole, la lezione del Martina credo sia servita. Una volta si può sbagliare, due no. Bisogna far tesoro degli errori per non commetterli nuovamente». Formazione quasi decisa, anche se l’allenatore sottolinea di avere ancora un giorno di tempo per provare soluzioni da opporre alla Juve Stabia. «Ho provato Russo in mezzo al campo perchè è quello che ha le caratteristiche che si avvicinano di più a quelle di Tricarico. In avanti intendo riproporre Turienzo perchè è quello che si sacrifica di più per Di Napoli. Fin quando sta bene parte lui e poi Ferraro le sue opportunità le ha avute». Un solo dubbio, quello solito tra Troise e Cardinale al centro della difesa, anche se per l’ennesima volta l’ex ternano parte favorito. «Decido la formazione guardando anche oltre all’impegno immediato. Ho due difensori centrali diffidati, Fusco e Cardinale, non posso rischiare di perderli entrambi per la partita successiva. Ciò vincola la mia decisione, anche se, alla base, la scelta di Troise è comunque tecnica. Ma l’elenco dei diffidati è molto lungo, ce ne sono ben sette nella lista a rischio: questa cosa la devo tener presente». È contento del carattere che sta acquistando la squadra, ma è consapevole delle difficoltà ancora esistenti per quanto riguarda il gioco. «La squadra non gioca come vorrei, ma ormai è tardi per aggiustare questo aspetto. Dobbiamo solo concentrarci sul derby e poi sulle altre partite per raggiungere l’obiettivo che si è prefissato la società». Battere la Juve Stabia con la forza della squadra e con la spinta dei tifosi. «Troveremo una squadra determinata a non cedere nulla e durante la partita ci saranno dei momenti di difficoltà. In questi momenti sarà fondamentale l’aiuto dei nostri tifosi. Un pubblico come quello di Salerno non l’ho visto da nessuna altra parte. Può dare un contributo eccezionale». Pensa solo alla sua Salernitana e non ai risultati degli altri campi. «Non guardo alle altre, tutte le partite sono facili e la lotta è apertissima, credo che anche il Sorrento possa dire la sua per i play off. Quindi, non esistono partite facili».
Nessun commento:
Posta un commento