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sabato 12 aprile 2008

Sassuolo-Salerno gli opposti in vetta


Dal numero di tifosi agli stadi, dal gioco alla storia Due squadre che in comune hanno solo il primato. In comune hanno il primato in classifica e un vantaggio di tre punti che, a quattro giornate dalla fine, può garantire loro un futuro insieme in serie B.
E non è poco. Ma per il resto le due padrone della C1, Sassuolo e Salernitana, non potrebbero essere più diverse.

Primati e spettacolo - Le due squadre sono ormai abituate al primato. Venti giornate in testa per il Sassuolo (13 in solitaria), ventidue per la Salernitana (17 da sola). Ma se i tre punti attuali sono il massimo vantaggio degli emiliani, i campani hanno avuto un margine anche di dieci punti sulle seconde. La continuità è una caratteristica del Sassuolo: Allegri ha proseguito e affinato il lavoro di Remondina, aggiungendo cattiveria e concretezza alla spettacolarità garantita dal 4-3-3 ereditato dal predecessore (e dal maestro Galeone). La capolista del girone Aè squadra omogenea: senza un grande bomber — il migliore è Selva con 11 gol — ma capace di segnare con 12 giocatori, tra cui il centrale difensivo Piccioni (5 reti). Tutto l´opposto della Salernitana, aggrappata al capocannoniere Di Napoli (18 gol finora) ma anche alla solidità della difesa. Dal punto di vista tattico, la Salernitana è cambiata: Andrea Agostinelli (cacciato quando era primo in classifica) giocava prevalentemente con il 4-4-2, sul quale ha insistito Fabio Brini, derogando però a volte con il prediletto 3-5-2 e anche sterzando verso il modulo con un trequartista e due punte. Badando molto al sodo e poco allo spettacolo.

Grande e piccola - La diversità è evidente anche nel confronto geografico: Sassuolo è una cittadina di 41.521 abitanti, quasi la capienza dello stadio Arechi di Salerno. La casa del Sassuolo è il piccolo «Enzo Ricci», e fa fatica a riempirsi, anche se lo spettacolo garantito negli ultimi anni dai ragazzi in maglia neroverde ha affollato sempre più l´impianto modenese. Discorso inverso per lo stadio Arechi: il tifo salernitano è sempre ribollente, diecimila spettatori a partita, punte di quindicimila. Il confronto di grandezza risulta però ribaltato a livello societario. Il Sassuolo si regge sulle spalle del gigante Mapei, multinazionale leader nel mondo negli adesivi per l´edilizia. La Salernitana, invece, vive grazie a un pool di undici soci, con il presidente Antonio Lombardi e il vicepresidente Vittorio Murolo in testa.

Passato e futuro - La prospettiva di entrambe potrebbe essere in serie B. Non sarebbe una novità per la Salernitana, che per due volte è stata anche tra le elette della A: l´ultima volta proprio dieci anni fa. Il Sassuolo invece non s´è mai affacciato così in alto: al massimo, è arrivato l´anno scorso a giocarsi i playoff, perdendo in semifinale con il Monza. Ma un´eventuale promozione cancellerebbe qualsiasi differenza: Sassuolo e Salernitana sarebbero felicissime di assomigliarsi.

Gazzetta dello Sport - Alex Frosio

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