
Dal numero di tifosi agli stadi, dal gioco alla storia Due squadre che in comune hanno solo il primato. In comune hanno il primato in classifica e un vantaggio di tre punti che, a quattro giornate dalla fine, può garantire loro un futuro insieme in serie B.
E non è poco. Ma per il resto le due padrone della C1, Sassuolo e Salernitana, non potrebbero essere più diverse.
Primati e spettacolo - Le due squadre sono ormai abituate al primato. Venti giornate in testa per il Sassuolo (13 in solitaria), ventidue per la Salernitana (17 da sola). Ma se i tre punti attuali sono il massimo vantaggio degli emiliani, i campani hanno avuto un margine anche di dieci punti sulle seconde. La continuità è una caratteristica del Sassuolo: Allegri ha proseguito e affinato il lavoro di Remondina, aggiungendo cattiveria e concretezza alla spettacolarità garantita dal 4-3-3 ereditato dal predecessore (e dal maestro Galeone). La capolista del girone Aè squadra omogenea: senza un grande bomber — il migliore è Selva con 11 gol — ma capace di segnare con 12 giocatori, tra cui il centrale difensivo Piccioni (5 reti). Tutto l´opposto della Salernitana, aggrappata al capocannoniere Di Napoli (18 gol finora) ma anche alla solidità della difesa. Dal punto di vista tattico, la Salernitana è cambiata: Andrea Agostinelli (cacciato quando era primo in classifica) giocava prevalentemente con il 4-4-2, sul quale ha insistito Fabio Brini, derogando però a volte con il prediletto 3-5-2 e anche sterzando verso il modulo con un trequartista e due punte. Badando molto al sodo e poco allo spettacolo.
Grande e piccola - La diversità è evidente anche nel confronto geografico: Sassuolo è una cittadina di 41.521 abitanti, quasi la capienza dello stadio Arechi di Salerno. La casa del Sassuolo è il piccolo «Enzo Ricci», e fa fatica a riempirsi, anche se lo spettacolo garantito negli ultimi anni dai ragazzi in maglia neroverde ha affollato sempre più l´impianto modenese. Discorso inverso per lo stadio Arechi: il tifo salernitano è sempre ribollente, diecimila spettatori a partita, punte di quindicimila. Il confronto di grandezza risulta però ribaltato a livello societario. Il Sassuolo si regge sulle spalle del gigante Mapei, multinazionale leader nel mondo negli adesivi per l´edilizia. La Salernitana, invece, vive grazie a un pool di undici soci, con il presidente Antonio Lombardi e il vicepresidente Vittorio Murolo in testa.
Passato e futuro - La prospettiva di entrambe potrebbe essere in serie B. Non sarebbe una novità per la Salernitana, che per due volte è stata anche tra le elette della A: l´ultima volta proprio dieci anni fa. Il Sassuolo invece non s´è mai affacciato così in alto: al massimo, è arrivato l´anno scorso a giocarsi i playoff, perdendo in semifinale con il Monza. Ma un´eventuale promozione cancellerebbe qualsiasi differenza: Sassuolo e Salernitana sarebbero felicissime di assomigliarsi.
Gazzetta dello Sport - Alex Frosio
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