
Quella del regista è una ferita aperta in casa granata. La Salernitana è sempre orfana di un elemento in grado di accendere la luce in mezzo al campo. Un play maker capace di raccordare i vari reparti, di disegnare precise geometrie nello scacchiere tattico e, soprattutto, di offrire assist preziosi per le bocche da fuoco granata. Ad inizio stagione, l'ingaggio di Guido Di Deo sembrava avere risolto un problema atavico che la società del presidente Lombardi si portava dietro dai tempi di Antonino Cardinale (passato a gennaio al Pescara, dopo la parentesi di un anno e mezzo a Foggia). Purtroppo, però, Di Deo è stato frenato durante questa prima parte della stagione da una serie di infortuni più o meno gravi. Il centrocampista di Battipaglia non è ancora riuscito ad esprimersi secondo le sue potenzialità anche se negli ultimi tempi, complice una costanza di impiego dettata da una condizione fisica in netto miglioramento, le sue prestazioni sono in rialzo. Brini ha dimostrato di tenere in grande considerazione il giocatore fin dal suo primo giorno sulla panchina dei granata. Il problema, comunque, resta. Anche perché Di Deo non sempre viene impiegato nel suo ruolo naturale. Inevitabile che il rendimento del giocatore sia altalenante: bene contro la Lucchese (autore del gol del momentaneo vantaggio), una frana a Sorrento insieme a tutta la squadra, in crescita contro la Pistoiese. Prima dell'avvento di Brini, comunque, le cose non è che andassero meglio. Nemmeno il mercato di riparazione di gennaio è riuscito ad offrire un elemento in grado di soddisfare le lacune evidenziate in mezzo al campo dalla Salernitana. Si era parlato tanto dell'argentino Correa in forza al Gallipoli - poi sfumato - ma, probabilmente, il giocatore sudamericano non corrispondeva esattamente all'identikit del regista puro che servirebbe come il pane a questa squadra. Ma tant'è. Prima Agostinelli ed ultimamente Brini hanno provato a fare di necessità virtù. Sarà anche per questo che il trainer di origini marchigiane dalla gara con la Pistoiese allo stadio Arechi ha voluto rinforzare la zona nevralgica con 5 elementi. Tra questi, naturalmente, c'è stato spazio anche per Di Deo. Nessuno però, almeno fino a questo momento, è riuscito ad accomodarsi stabilmente in cabina di regia. Contro i toscani, Di Deo è stato supportato in mezzo al campo da Mamede e Tricarico, con Soligo e Russo sulle corsie esterne. Il giocatore, tuttavia, ha avuto qualche difficoltà nel trovare tempi e posizione in campo. Complice l'ultima pausa del campionato, Brini ha avuto la possibilità di recuperare un altro giocatore che fino ad oggi è apparso quasi come un oggetto misterioso in casa granata. Vale a dire, l'argentino Barrionuevo. Il calciatore, giunto a Salerno nel mercato di gennaio, ha fin qui disputato uno scampolo di partita nella trasferta di Arezzo, prima che l'arbitro lo buttasse fuori per doppia ammonizione e prima che un fastidioso infortunio lo tenesse ai box fino a pochi giorni or sono. Da ieri, il centrocampista è tornato ad allenarsi stabilmente con il gruppo e Brini lo ha provato subito nel ruolo di play maker. Difficile dire, comunque, che il trainer granata intenda per questo impiegarlo dal primo minuto nella trasferta di Lanciano. Sta di fatto che il centrocampista, al momento, rappresenta l'unica alternativa valida a Di Deo nel ruolo di regista. Una piccola freccia in più, ma pur sempre una freccia, nell'arco del tecnico Brini.
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