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martedì 12 febbraio 2008

Nel girone di ritorno una media da retrocessione


Una media retrocessione. I numeri del girone di ritorno condannano la Salernitana senza appello. I granata, nelle prime sei partite dopo il giro di boa, sono stati capaci di collezionare appena sei punti. Uno a partita. Troppo poco per chi punta a vincere il campionato senza passare per la lotteria dei play off. Troppo poco anche per chi era stato capace di incamerare un cospicuo vantaggio sulle dirette concorrenti (addirittura più dieci sul treno delle seconde). Vantaggio che si è rapidamente dilapidato vista la brusca frenata di Fusco e compagni. Adesso il Gallipoli, che insegue al secondo posto, è a due sole lunghezze. Ma tant'è. Eccezion fatta per lo striminzito successo ai danni della Sambenedettese all'Arechi, era la prima del girone di ritorno, i granata non sono più riusciti a fare bottino pieno nelle successive cinque gare del torneo di terza serie. Non solo. La Salernitana ha subito due pesanti batoste, a Gallipoli e a Taranto, quante non ne aveva mai prese in tutto il girone di andata (unico stop in quel di Pescara). In mezzo, due pareggi sofferti con Arezzo in trasferta e Crotone all'Arechi. Il trend negativo degli ultimi tempi è costato la panchina ad Andrea Agostinelli, subito dopo i 4 ceffoni subiti allo Jacovone di Taranto di quindici giorni or sono. Al suo posto è arrivato Fabio Brini che ha esordito domenica scorsa all'Arechi con un pareggio contro la Lucchese. L'inerzia, dunque, non sembra essere cambiata. Sia ben chiaro, Brini ha bisogno di tempo per trasmettere alla squadra il suo credo tattico e magari cercare di tornare al successo, che manca dal 16 dicembre scorso (praticamente da due mesi), il più in fretta possibile. La Salernitana, tanto per intenderci, ancora non è riuscita a vincere nel nuovo anno. I numeri del resto parlano chiaro. Rispetto alle stesse partite disputate all'andata, i granata hanno fatto molto male. Anzi, malissimo. Nei primi sei turni di inizio stagione, infatti, la truppa allora guidata da Agostinelli in panchina era riuscita ad incamerare qualcosa come 14 punti, espugnando San Benedetto nel match d'esordio, e vincendo in trasferta con la Lucchese. In mezzo, i pareggi di Crotone allo Scida e con il Gallipoli in casa, ed i successi roboanti con Arezzo e Taranto allo stadio Arechi. Dopo il giro di boa, la Salernitana non solo non è riuscita a tenere lo stesso passo di inizio stagione, ma ha frenato così bruscamente da avere una media play out: 8 punti di differenza nelle stesse gare disputate (14 all'andata e 6 al ritorno) sono davvero troppi. Ma c'è dell'altro. Un altro dato abbastanza significativo che fotografa alla perfezione la situazione di emergenza dei granata in questa seconda fase del campionato di serie C1. Il crollo del reparto arretrato. Già, proprio la difesa. Quello che era stato, per tutto il girone di andata, il fiore all'occhiello della Salernitana sembra essere in evidente affanno. Basti pensare che negli ultimi tre turni, Fusco e compagni hanno incassato qualcosa come sei reti: 2 a partita. Davvero troppi per quella che resta la migliore difesa del torneo anche se, stavolta, in condominio con il Lanciano. È chiaro comunque, che tanto i meriti quanto i demeriti di un reparto, vanno divisi con tutta la squadra. Se la difesa va in sofferenza è fin troppo evidente che il centrocampo non riesce a garantire lo stesso filtro e l'attacco non fa al meglio il suo dovere. Insomma, Brini avrà il suo bel da fare per cercare di tappare il prima possibile le falle che stanno imbarcando acqua nella nave granata. La Salernitana resta la capolista del girone, ma è fin troppo chiaro che bisogna porre fine al trend negativo che è costato 8 dei 10 punti di vantaggio che la regina del torneo di terza serie aveva sul treno delle seconde. Adesso bisogna tornare al successo pieno. A partire dal derby in trasferta con il Sorrento. Staremo a vedere.

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