Il direttore generale Fabiani si sfoga negli spogliatoi. Il diggì era a Pescara. «Sbagliato l'approccio alla partita già durante la settimana, sono due-tre partite che non noto lo stesso mordente. Se questa squadra perde l'umiltà diventa una formazione normale. Per questo motivo abbiamo perso», ha detto Fabiani in sala stampa. Sulle scelte tecniche preferisce non entrare. «Ferraro? Non è stato schierato dal primo minuto perchè l'allenatore non lo vedeva al massimo. Nessun problema con Agostinelli quando parlo di approccio sbagliato mi riferisco alla squadra. Adesso occorre ritrovare al più presto lo spirito giusto». Arrabbiato Lombardi. «E' stato sbagliato l'approccio alla partita, forse anche nelle scelte è stato sbagliato qualcosa. Faremo quadrato cercando di non ripetere più queste scelte sbagliate». Non parla esplicitamente di Agostinelli, anzi aggiunge di non voler entrare in discorsi tecnici, ma si capisce che il suo riferimento critico è rivolto proprio all'allenatore. Poi aggiunge. «Abbiamo regalato come spesso ci capita un tempo agli avversari e poi non sempre è possibile recuperare». Il presidente chiarisce il concetto. «Abbiamo sottovalutato l'avversario, quando nel calcio fai questo perdi. Tra l'altro abbiamo trovato un Pescara che ha giocato la partita della vita e ho visto due ex nostri giocatori letteralmente trasformati rispetto all'anno scorso e che hanno avuto un rendimento nettamente superiore». Lombardi parla anche di uno degli episodi topici, il rigore fallito da Di Napoli. «In serie C non capita spesso di far ripetere i rigori, l'arbitro ha preso questa decisione che indubbiamente ha disturbato Di Napoli nel secondo tentativo». Una giornata storta, sotto tutti i punti di vista. «Senza dubbio abbiamo anche avvertito la mancanza dei nostri tifosi sugli spalti, il loro incitamento si sente ed è importante. Direi che contro il Pescara ci è mancato qualcosa in difesa rispetto allo standard abituale. Adesso guardiamo avanti, alla Massese e alla trasferta con la Juve Stabia, due partite insidiosissime».
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