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giovedì 30 giugno 2011

Circa 700 tifosi sfilano per la città in segno di protesta


Dallo stadio Vestuti al Comune, percorrendo il cuore di Salerno con cori, striscioni e bandiere. Volevano far sentire la propria voce, far capire a tutti di essere vicini alla Salernitana in un momento delicatissimo per il club e così è stato. I tifosi granata si sono dati appuntamento alle ore 19 allo stadio vecchio, quello delle tante imprese in bianco e nero, della promozione del’90, della Salerno storica.

300 poi 400 fino ad arrivare a riempire la strada antistante il Vestuti e partire alla volta di Palazzo di Città. La carica dei 700 supporters granata (mica pochi in una caldissima serata di fine giugno) ha intonato cori contro il patron Antonio Lombardi, indicato come il principale responsabile della crisi societaria. Sul volto dei tanti tifosi il timore di un nuovo fallimento dopo quello del 2005 che portò alla Salernitana dei costruttori.

Qualcuno si lascia scappare frasi come:” Meglio la serie D che ancora con Lombardi” oppure “Chiunque a patto che si salvi la categoria e la nostra passione“. “Se in altre piazze d’Italia in questi periodi si pensa al calciomercato, noi invece siamo costretti ad ascoltare di possibili penalizzazioni, di crisi societarie, di rischio fallimento. Siamo stanchi e ignorati da tutti” ci ha detto il giovane collega e tifosissimo Gaetano Ferraiuolo.

Dello stesso avviso il presidente del Club Bellizzi Granata Rocco Calenda: “Con questa protesta vogliamo dare una spinta affinchè ci sia una svolta non solo societaria ma soprattutto per il futuro della Salernitana“. “Lombardi si deve fare da parte. C’è bisogno di una svolta” è invece il commento del presidente del Granata Group Center Maurizio Tagliaferri, intervenuto al corteo come tanti altri tifosi.

Il lungo torpedone granata dopo aver percorso il Corso, si è fermato sotto Palazzo Sant’Agostino sede della Provincia ed infine prima di sciogliere i ranghi sotto il Comune. Qui qualcuno ha intonato cori all’indirizzo del primo cittadino auspicandone un intervento in prima persona per salvare la Salernitana.

Il proprietario di un club, ma soprattutto responsabile degli umori di una grande e appassionata tifoseria, è Antonio Lombardi. La svolta deve partire dal patron. In 700 sono scesi in piazza davanti al Vestuti per lanciargli un messaggio. E’ il momento della verità e delle scelte. Il tempo scarseggia, la pazienza dei tifosi anche. C’è una storia da rispettare.

Di seguito il contenuto del volantino preparato dai tifosi: “In uno dei momenti più difficili della storia della nostra squadra del cuore alle prese con problemi finanziari e societari che potrebbero cancellare 92 anni di gloriosa storia, c’è un dato che preoccupa più dei debiti, dell’iscrizione al prossimo campionato e delle promesse al vento di Lombardi: l’immobilismo dei salernitani! A poche ore da un verdetto che potrebbe ufficializzare la cancellazione dal campionato della nostra amata Salernitana, che sarebbe costretta a girovagare sui campi in terra battuta dell’Eccellenza per colpa di una società che da ormai da anni specula sulla passione di una delle tifose rie più calorose ed importanti d’Italia, Salerno e la sua provincia non possono assistere passivamente ad una situazione così grave ed in cui organi di informazione, amministrazione comunale e gli stessi dirigenti della Salernitana hanno illuso le aspettative di una piazza che non merita tali mortificazioni. Proprio per questo noi tifosi, quelli veri che hanno sostenuto la squadra anche nei momenti più bui in nome di una fede che non conosce categoria, dovremo scendere in campo in prima persona, attraverso iniziative volte a scuotere l’ambiente e spingere l’attuale proprietario della Salernitana ad iscrivere la squadra al campionato e poi farsi definitivamente da parte. Proprio per questo è stato organizzato questo corteo. Una protesta civile e pacifica attraverso la quale manifesteremo pubblicamente il nostro sdegno e la nostra preoccupazione per le sorti del club granata. E’ giunto il momento di mettere da parte spaccature interne e dissapori e remare tutti in una stessa direzione, dando dimostrazione all’Italia intera dello sconfinato amore della tifoseria nei confronti della propria squadra del cuore: in palio c’è la sopravvivenza della Salernitana e tutti dobbiamo fare la nostra parte

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