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giovedì 27 gennaio 2011

Caputo porta l'assegno in tribunale

L’affaire Caputo si arricchisce di una nuova puntata.Si complica la situazione per la Salernitana e per l’azionista di maggioranza e legali rappresentanti: non è più solo una questione civilistica o sportiva.Il risvolto penale rischia di diventare di stringente attualitá.
Ieri il gip della Procura della Repubblica di Salerno ha rigettato l’istanza di sequestro - chiesta dalla Salernitana - di un assegno firmato in favore di FrancescoCaputo all’atto della stipula del contratto in vigore dall’1 luglio 2009. Sequestro chiesto perché "corpo di reato": il rischio che si passi dalla ricettazione (reato d’ufficio) a ben altre ipotesi di reato - non nei confronti del giocatore - è più che concreto.«Il giocatore si costituirá come parte civile nel processo contro il club», dice l’avvocato Malagnini. Ecco i fatti secondo il legale dell’ex granata. "Sul contratto federale venne scritta una cifra, non elevata così che il club potesse pagare meno tasse e contributi.Al giocatore veniva contestualmente assicurato un extra sul quale avrebbe poi dovuto pagare le tasse. L’assegno extra è di 140mila euro: è sul conto della societá e viene dato da Lombardi al procuratore Fedele, presente Acri. Finita la stagione, la Salernitana inizia a prendere tempo mentre Caputo insiste.Stanco del tergiversare, va in banca per incassare ma l’assegno torna indietro: fuori termine per il protesto ma insoluto".

Il 2 luglio intanto l’amministratore unico del club Rispoli aveva presentato denuncia di smarrimento di due assegni (l’altro pare fosse quello diStendardo): perciò viene fatta segnalazione del mancato incasso del titolo.E per questo i carabinieri diAltamura ascoltano Caputo, che rischia l’imputazione del reato di ricettazione. Il giocatore racconta la propria versione mentre le indagini proseguono. Intanto il 27 agosto l’avvocatoMalagnini scrive al club: "Qui la contraddizione in cui casca la societá è palese. Scrivo al club facendo notare che l’assegno diCaputo è tornato indietro.Dalla Salernitana nessuna risposta.Le indagini proseguono e solo il 3 gennaio Rispoli, richiamato dalla sede, dice di essere venuto a sapere chi è in possesso dell’assegno, e cioé Caputo".I carabinieri a Nola interroganoMalagnini e prelevano il titolo. Di qui la richiesta del sequestro avanzata dal club e la decisione, di ieri, del rigetto. "Caputo ha giá raccontato chi gli ha dato l’assegno, chi era presente e come sono andati i fatti".

Acri sarebbe stato giá interrogato, presto potrebbe toccare pure a Lombardi e sará risentito Rispoli. "E pure Salerno: a luglio - continua Malagnini - al telefono rassicurava il giocatore, l’invitava ad avere pazienza.Per me puntavano solo ad andare fuori i termini per il protesto". La situazione potrebbe ribaltarsi con l’accuse nei confronti della Salernitana e di chi ha firmato gli assegni. "Mi pare ci sia il rischio d’imputazione per calunnia", dice il legale. In sede civile c’è giá il decreto ingiuntivo per il pagamento del titolo con l’opposizione del club, a livello sportivo invece si è in attesa del pronunciamento.

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