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venerdì 28 gennaio 2011

Per la Salernitana replica il legale, intanto in prova Hepple dell'Honduras

Nella baraonda di Casignano, la Salernitana è perfettamente proprio agio. Senza campo, senza autonomia, perennemente ospite, si mischia allo stuolo di bambini delle scuole calcio, genitori, uscieri, borsoni variopinti. Dal capannello vien fuori Polito. Il portiere non si sveste, saluta i compagni ma non perché sia ai saluti. Stanco di passare per capro espiatorio, avrebbe premura di lasciarsi alle spalle la montagna di carte. La Salernitana gli sta cercando la squadra. Se non la trova, il calciatore potrebbe pensare alla rescissione ma sarebbe sanguinosa per il club. In sospeso pure Pestrin. Ad un passo dal Frosinone, pure ieri è rimasto vittima della precarietá granata: passaggio in Ciociaria, dato per certo, è stato posticipato di 24 ore perché Caremi rifiuta. E allora Pestrin, con le valigie giá pronte, arriva a Casignano s’allena e gioca pure nel secondo tempo. In serata, così il ds Salerno: "Lui è a posto ma c’è l’intoppo-Caremi. In qualche modo si risolve". Come? Se ne prende un altro, per esempio Aurelio. "La differenza si lima, è minima". Ciò che era "doppione di Pepe", il giorno prima, ora potrebbe andar bene: la parola d’ordine è abbattere, sfoltire. Breda chiede la rosa snella ma nel frattempo gliene mandano 2 in un colpo solo. Vengano, signori, vengano. Riecco Capone, da ieri a Casignano per giri di campo col preparatore incollato: sardo reintegrato in punta di diritto, perché il Collegio Arbitrale ha dato torto alla Salernitana e adesso bisognerá pagargli parecchie mensilitá arretrate. E Breda che dice? "Capone è una situazione in evoluzione. Bisogna domandare a Nicola Salerno". Ieri è arrivato pure un giovanotto dalle Bahamas. Si chiama Hepple, gioca un tempo ma non ce n’è traccia nel tabellino dell’amichevole. Breda lo testa, gli parla. "l nome? Non so - dice arrossendo - cioè non so se la Salernitana lo vuole rendere noto, in realtá è in prova. Se è venuto, siccome l’America non è dietro l’angolo, penso che lo vuole prendere". Gli si avvicina la mamma di un bimbo: "Mister, quando giocava lei io avevo l’abbonamento. Ma si ricorda, mister, quanta gente?". Ce n’è tanta pure adesso. Però in campo. La precarietá è davanti ai suoi occhi: sono tutti lì, i senatori, i contratti, i nodi, gli alibi, i capri espiatori. E se restasse qualcuno? "Non so, domandate a Salerno". Ma lei, mister, tra Caremi e Aurelio chi prenderebbe? "Ci pensa Salerno, mi fido". E se gli portassero via il centravanti? "Per me non è sul mercato, non è prioritario far partire Fava. Poi se si concluderá qualcosa per lui non so, vediamo". La precarietá è anche tra i pali, nel secondo e terzo tempo. Nel secondo, però, non gioca Di Stasio ma Iuliano che a Pagani aveva sbattuto la porta. Breda l’ha perdonato? "Comprendo lo stato d’animo ma non ho condiviso la reazione".

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