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lunedì 11 gennaio 2010

Si riapre il caso su Potenza - Salernitana


ROMA, 10 gennaio - La Giustizia sportiva si rimette in moto. L’inchiesta condotta dalla Procura di Potenza su un presunto giro di scommesse ha provocato la riapertura del fascicolo sulla madre di tutte le gare sospette. Potenza-Salernitana del 20 aprile 2008. I campani si aggiudicarono la partita grazie a una rete di Di Napoli al 39’ del secondo tempo. La vigilia di quella partita fu, a dir poco, turbolenta. Il presidente del Potenza, Postiglione, ordinò al tecnico Arleo di tenere fuori De Cesare, Cuomo e Cammarota: tutti e tre originari di Salerno. Nello spogliatoio scoppiò un putiferio, l’allenatore lasciò lo stadio, non approvando la scelta di non schierare alcuni dei calciatori più validi della formazione. Il rumorio di una presunta combine divenne un boato quando emerse che i tre ricevettero, più tardi, dal Potenza somme di denaro. Nel processo sportivo conseguente celebrato il 5 agosto (la sentenza è successiva di due giorni) la Commissione Disciplinare Nazionale prosciolse Potenza e Salernitana dal reato di illecito sportivo, punendo i locali con tre punti di penalizzazione, in base all’art. 1, per non aver schierato la migliore formazione possibile. La Procura Federale non propose appello. Ora però il processo si riapre.

La Procura Federale ha optato per la procedura del “ricorso per revocazione” in merito alla sentenza della Commissione Disciplinare. Ieri sono stati notificati i ricorsi a Potenza, Salernitana, Giuseppe Postiglione e Pasquale Giuzio (per questi la notifica è arrivata in carcere). La bufera sportiva dunque arriva in campionato in corso e i campionati che rischiano di essere sconvolti sono due (Prima Divisione, girone B e Serie B). In presenza di fatti nuovi non conosciuti al momento della sentenza, l’art. 39 del Codice di Giustizia Sportiva consente (entro trenta giorni dalla scoperta di nuovi fatti) di riaprire fascicoli. In particolare quello che ha reso possibile riaprire il processo è stato, come emerso dall’inchiesta della Procura di Potenza, l’incontro avuto tra Postiglione e il diesse Evangelisti che avrebbe consegnato al patron lucano 150mila euro dopo la gara in questione. Ora la palla passa alla Corte di Giustizia Federale che dovrà stabilire la data del processo e i termini per le difese. Il mondo del calcio sta con il fiato sospeso. Non c’è un precedente di revocazione per illecito sportivo e comunque non si ricorda una revocazione di una sentenza di tale rilievo. E’ utile ricordare come i tempi necessari per la prescrizione per la fattispecie di illecito sportivo, dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice di giustizia sportiva (1 luglio 2007) siano aumentati da due a quattro anni per le società e da quattro a otto per i tesserati. L’impianto accusatorio si annuncia profondamente rafforzato dai nuovi fatti emersi. Tuttavia sembra delinearsi al suo interno una lacuna. Se è vero che la figura chiave intorno alla quale è stato riaperto il processo sarebbe proprio quella di Evangelisti, appare in un certo modo paradossale che il direttore non ne farà parte. Non essendoci nel primo, non entrerà, come prevede il “ricorso per revocazione”, neppure nel secondo.
Michele Marchetti - Corriere dello Sport

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