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venerdì 8 gennaio 2010

I problemi della Salernitana


La Salernitana non è ultima in classifica per caso. I numeri condannano inevitabilmente la squadra di Grassadonia. I problemi sono sotto gli occhi di tutti, di una squadra costruita senza un criterio logico nella quale militano giocatori di indiscussa qualità inseriti senza seguire un preciso progetto tecnico che dovrebbe essere alla base di tutto. Martedì scorso tutti i problemi si sono evidenziati nella propria drammaticità, rendendo chiaro anche al più ottimista dei tifosi che ormai la stagione è quasi irrimediabilmente compromessa. I problemi della Salernitana riguardano tutti i reparti, a cominciare dalla difesa nella quale mancano due terzini in grado di fare indifferentemente la fase difensiva e quella offensiva. Galasso, ad esempio, offre molto in fase offensiva ma quando si tratta di difendere i suoi avversari diretti vanno a nozze. Dalle sue parti hanno trovato vita facile tutti gli attaccanti che hanno affrontato la Salernitana e, non a caso, il direttore sportivo Salerno sta cercando sul mercato un terzino di affidamento anche se da più parti si sostiene che Kyriazis possa tranquillamente agire da terzino. Teoria smentita dal rendimento assolutamente scadente del greco. Sulla sinistra le cose vanno addirittura peggio se è vero che le speranze granata si fondano sulla eterna giovinezza di Salvatore Russo. Machado, voluto fortemente da Acri che lo dipinse come il nuovo Roberto Carlos, ha deluso: problemi di ambientamento, scarsa qualità in difesa sono state le motivazioni del flop del brasiliano. Brini e Cari hanno cercato di adattare Bastrini sulla sinistra ma i risultati non sono stati soddisfacenti. Bastrini si è comportato meglio da centrale ma le pressioni di una piazza esigente hanno condizionato il giovane difensore scuola Sampdoria. Se aggiungiamo la stagione non proprio felice di Fusco ed il rendimento altalenante di Stendardo il quadro è completo. L'arrivo di Balestri potrebbe risolvere solo in parte i problemi ma bisogna aspettare che il calciatore entri in condizione dopo sette mesi di inattività. Sabato prossimo a Vicenza non ci sarà Manolo Pestrin, squalificato per un turno, ma con ogni probabilità l'ex centrocampista del Cesena non avrebbe giocato. Pestrin resta un enigma irrisolto: un giocatore irriconoscibile che sembra giochi con sufficienza nonostante sia uno dei pochi ad aver avuto l'onore di firmare un ricco rinnovo contrattuale. Martedì scorso, inoltre, c'è stato l'esordio di Capone, un calciatore che avrebbero voluto in serie A ma anche lui è finito nell'occhio del ciclone. Lento, compassato, incapace di far cambiare ritmo alla manovra e imbrigliato nella morsa di centrocampisti del Brescia. Di Cozza si sono perse le tracce anche se il calabrese è il capocannoniere della squadra con tre gol insieme con Soligo, unica nota lieta, con Tricarico, della stagione. Infine Jadid: sprazzi di grande classe non supportati da una muscolatura che ha risentito della mancanza di preparazione. E l'attacco? Caputo, Ferraro e Fava, in totale 4 gol finora. Nello scorso campionato, dopo venti giornate, Fava aveva segnato tre reti e Di Napoli sette. Insomma, nel calcio i numeri contano e spesso anche il talento dei singoli.

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