lunedì 10 agosto 2009
Salernitana luci e ombre: servono rinforzi
Rimandata a settembre. La Salernitana è ancora incompiuta. La prima partita ufficiale dei granata, nel turno preliminare di coppa Italia con il Benevento, ha messo in evidenza luci ed ombre dell'organico granata. La truppa di Brini ha brindato all'esordio stagionale con un successo che fa morale, consente alla squadra il passaggio del turno nella competizione tricolore e regala ai tifosi il derbyssimo con il Napoli di Donadoni al San Paolo di domenica prossima. Allo stesso tempo, però, sono emerse alcune evidenti lacune in organico che andrebbero colmate per tempo. In chiave campionato, s'intende. Senza volere istruire processi sommari e con tutte le attenuanti del caso, dettate dalle numerose defezioni a cui Brini ha dovuto far fronte negli ultimi tempi, la squadra è apparsa incompleta. Soprattutto in alcuni reparti. La difesa - Al momento è il reparto che sembra dare maggiori garanzie. Gli uomini ci sono e le alternative pure. Polito, tra i pali, ha mostrato esperienza e sicurezza. Probabilmente manca un terzino destro titolare, ma Brini pare intenzionato ad affidare la corsia a Galasso, bravo nel ricoprire più ruoli. Nel pacchetto arretrato, piuttosto, andrebbe effettuato un valzer di pedine, visto che Stendardo ha bisogno di un po' di tempo per carburare e Kyriazis ha dimostrato ancora una volta di essere molto più a suo agio nella posizione di centrale, piuttosto che di cursore. Il greco, tra l'altro, è forte di un'ottima intesa con capitan Fusco cementata nella passata stagione. A sinistra invece, in attesa del transfert di Machado, il tecnico ha provato - a partita in corso - il giovane Bastrini che non è un esterno, ma si adatta. Senza dimenticare che la Salernitana ha pur sempre in organico l'infortunato cronico Peccarisi che, se in condizione, sarebbe una valida alternativa per il ruolo di centrale. Il centrocampo - C’è bisogno ancora di qualcosa. Soprattutto sulle corsie esterne. Le prestazioni di Pepe e Statella, quando impiegati da Brini nei loro ruoli naturali, sono da considerarsi più che soddisfacenti. Restano comunque alcune incognite dettate dalla giovane età dei due (entrambe 21enni). Non solo. In ogni caso mancano le alternative per un torneo lungo ed estenuante come quello cadetto. Facile intuire che la Salernitana dovrà coprirsi sulle fasce il prima possibile. Non è finita. In mezzo al campo domenica scorsa, l'assenza di Pestrin si è fatta sentire. L'ex Messina, al momento, è l'unico elemento in grado di dettare i tempi alla squadra (Cozza è ancora out). Carcuro, complice probabilmente anche la giovane età, è apparso più un interditore che un play maker. Lo stesso dicasi per Tricarico, ma questo già si sapeva. L’attacco - Caputo ha subito dimostrato di essere un attaccante di razza, ma sarebbe un suicidio pensare di affidarsi soltanto a lui per tutto il campionato. Serve un partner e anche valido. Il giovane talento barese è capace da solo di fare reparto, ha il senso della posizione ed il fiuto del gol. Per rendere al meglio, tuttavia, andrebbe affiancato da una seconda punta o da un trequartista in grado di lanciarlo in profondità. E' vero, la Salernitana è orfana di Merino, Cozza e, ultimo in ordine di tempo, Soddimo. Ma è altrettanto vero che bisogna fare i conti con la realtà. Merino ne avrà per almeno 5 mesi, Cozza praticamente non ha fatto preparazione e Soddimo è comunque un giovane. E pensare che la Salernitana è ai ferri corti con Di Napoli.
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