venerdì 14 agosto 2009
Murolo e Lombardi, la guerra dai giudici
Un altro bel grattacapo per la Salernitana alla vigilia della partita di Coppa Italia con il Napoli e l'esordio in campionato con il Frosinone. Il Procuratore Federale ha deferito innanzi alla Corte di Giustizia Federale Clodomiro Murolo, presidente ed amministratore unico del Cassino Calcio, Antonio Lombardi, azionista di maggioranza, institore e legale rappresentante della Salernitana Calcio 1919, e Francesco Rispoli, amministratore unico e legale rappresentante della società granata. Clodomiro Murolo è stato deferito per aver violato l'articolo 16 bis delle Noif e degli articoli 1 e 8 comma 12 del Codice di Giustizia Sportiva per aver acquisito una posizione di controllo della Salernitana calcio 1919 (Serie B), in virtù di "particolari vincoli contrattuali". Per la violazione degli articoli 1 e 8 comma due del Codice di Giustizia Sportiva è stato deferito Antonio Lombardi per «aver sottoscritto alcuni contratti di sponsorizzazione con società direttamente o indirettamente riconducibili a Murolo, utilizzati poi dalla società campana per eludere gli obblighi di ricapitalizzazione facenti carico alla società in contrasto con i principi di lealtà, correttezza e probità cui sono tenuti tutti gli appartenenti all'ordinamento sportivo». Per lo stesso motivo il deferimento è scattato anche per Francesco Rispoli. Il Procuratore Federale ha ovviamente deferito sia il Cassino che la Salernitana a titolo di responsabilità diretta per le condotte ascritte ai propri dirigenti e legali rappresentanti ai sensi dell'art.4, comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva. In pratica si accusa Clodomiro Murolo di esercitare una sorta di controllo indiretto della Salernitana tramite dei vincoli contrattuali di cui non è dato sapere mentre il massimo dirigente della Salernitana, Antonio Lombardi, viene accusato di aver sottoscritto contratti di sponsorizzazione con società riconducibili al fratello di Vittorio Murolo nel tentativo di eludere poi gli obblighi di ricapitalizzazione. Un'accusa grave che, se verificata, getterebbe più di una ombra sulla gestione del club granata già impegnato in una querelle con lo stesso Vittorio Murolo che sfocerà di sicuro nelle aule di tribunale. La questione è già in mano all'ufficio legale della Salernitana, composto dal professor Rino Sica e dall'avvocato Roberto Malinconico che studieranno le carte e si preparerammo a difendere la società davanti alla Corte di Giustizia Federale. Nella società granata si ostenta un certo ottimismo circa l'esito della questione e si presume che al massimo alla Salernitana possa essere inflitta una ammenda salata come è avvenuto per la questione legata alla vicenda Covisoc. L’articolo uno del Codice di Giustizia Sportiva prevede però oltre all'ammenda anche la penalizzazione in classifica della società. Da parte della Salernitana non c'è ancora nessun commento ufficiale sulla vicenda. In casa granata «si pensa solo al calcio giocato e alla gara di domenica prossima con il Napoli». Nessun commento anche da parte dei legali di Lombardi che probabilmente aspettano di studiare meglio le carte per mettere a punto una strategia difensiva che scongiuri la penalizzazione in classifica che, come recita il Codice, dovrebbe essere dai due punti in su, oltre all'ammenda (si parla di 50mila euro) e all'inibizione dei dirigenti coinvolti. Insomma, staremo a vedere come andrà a finire questo ennesimo episodio della lunga estate granata.
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