giovedì 30 luglio 2009
Esordio con il Frosinone Brini: stiamo attenti
Entra in campo come una ”Scheggia”, portando così fede al suo nomignolo, ed avvisa giocatori e tecnico, che intanto si stavano allenando, sull'esito dei calendari. Il magazziniere, magari, si aspettava un interesse maggiore da parte di tutti ma non è stato così. Al grido di «c'è il Frosinone», il tecnico non fa fatto una grinza, anzi ha subito provveduto a richiamare tutti alla concentrazione: «Continuiamo, continuiamo, forza, abbiamo altro a cui pensare». Il solito Brini dunque, poche parole e pochi complimenti. Ha altro a cui pensare, l’uscita dei calendari è l’ultimo dei suoi pensieri in questo momento. La priorità ora va alla squadra, al recupero degli infortunati e alla ipotetica rivisitazione del modulo. Ha tenuto banco il prossimo calendario dei granata. Si comincia in casa con il Frosinone il 21 agosto, avversario abbordabile, almeno nei pensieri dei presenti ieri a Nocera Umbra. Invece non è così, lo ha fatto capire Brini raffreddando l'entusiasmo sul campo, lo ha apostrofato poi Lombardi da Salerno: «Le prime gare nascondono insidie ancora maggiori. Il Frosinone è una squadra che vanta un'esperienza in cadetteria non indifferente e che cerca sempre di migliorarsi». Spulciando il calendario non si può fare a meno che individuare il primo match clou del campionato. Troppo facile per il presidente che rincara: «La partita più importante del primo lotto di gare sarà sicuramente alla quinta giornata (il 19 settembre): all'Arechi sarà di scena il Torino, una sfida dal grande fascino». Il match clou è con il Torino alla quinta, ma c'è da prestare molta attenzione dalla decima in poi, come sostiene il diesse Acri: «Il momento più importante del campionato sarà a metà girone quando affronteremo Lecce, Reggina ed Empoli, squadre che puntano alla promozione». Curiosità anche in tribuna dove c'erano diversi gruppi di tifosi. Tra di loro sostenitori d'eccezione capeggiati da Mario Piombino. Anche loro discutevano sul calendario: la seconda gara ad Ancona li ha resi entusiasti perché, a detta loro, torneranno da quelle parti. Magari qualche chilometro più in là.
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