lunedì 13 luglio 2009
Brini: puntiamo alla salvezza senza patemi
Nocera umbra. La promozione due anni fa, la salvezza nella passata stagione. Eppure la Salernitana non è mai stata sua come invece lo è adesso. Fabio Brini, l'uomo delle imprese impossibili, ha finalmente la possibilità di seguire fin dal primo giorno la sua creatura. Due anni di sacrifici, di irruzioni in corso d'opera. Ora la Salernitana è tutta sua… «Finalmente, vorrei aggiungere. In C1 fui chiamato in una fase delicata del campionato, in serie B quando il rischio di retrocedere era elevato. Se poi ci mettiamo i quattro anni precedenti trascorsi da subentrato è più facile immaginare il mio stato d'animo. Stavolta comincio dall'inizio, con una carica enorme che mi è stata trasmessa dall'entusiasmo dei ragazzi». Quant'è dura la vita del precario? «Non è poi tanto malvagia per un allenatore. Ho approfittato del periodo di disoccupazione per avere una panoramica più ampia sia sul torneo cadetto che su quello di prima divisione, dal quale emergono tanti giovani di qualità. Ed ora mi rendo conto che non è stato tempo perso». Perché? «Perché ho già una profonda conoscenza dei calciatori che non ho mai allenato. Ed è un grosso vantaggio per velocizzare il processo di crescita del gruppo». Quali sono gli altri privilegi che sente di avere? «Su tutti la certezza di avere le spalle coperte da una grande società. L'organizzazione è perfetta. Ed il lavoro svolto fino ad ora ne è la conferma». Ciò significa che lei è pienamente soddisfatto del mercato? «E come non esserlo. Ci sono le basi solide della passata stagione e sono arrivati calciatori importanti a renderci ancora più sicuri e tranquilli. Anche quelli più giovani sono dotati di qualità e carisma e porteranno tanto altro entusiasmo all'interno dello spogliatoio». Messa così, la sua Salernitana dovrebbe lottare per traguardi ambiziosi? «Non facciamo voli pindarici. Puntiamo ad una salvezza tranquilla, da conquistare con largo anticipo rispetto alla fine del campionato. Chiaramente se dovessero arrivare altri rinforzi di qualità potremmo anche guardare un po’ più su». Cosa manca al suo organico per ritenerlo completo e competitivo? «Un paio di esterni di centrocampo, ma non è il caso di essere frettolosi. Se non vogliamo sbagliare dobbiamo valutare con attenzione. E poi, ci tengo a precisare, ho a disposizione calciatori duttili come Soligo e Russo che possono agire in qualsiasi zona del campo». Ci sarà spazio per Di Napoli e Peccarisi? «Stanno completando le visite mediche, poi dovrebbero raggiungere il ritiro. Non c'è nessun caso». Quale sarà l'orientamento del mercato granata? «Vogliamo calciatori già pronti. Per questo motivo eviteremo di pescare tra gli svincolati. Non ho nulla contro di loro, ma ingaggiare un giocatore svincolato comporta notevoli ritardi sul piano della preparazione». A proposito di preparazione, pensa ad una partenza rapida? «Assolutamente no. Dovremo procedere per gradi senza forzare i ritmi. I calciatori sono reduci da un mese di vacanze e bisogna portarli lentamente alla condizione ottimale». Quante amichevoli ha in programma? «Almeno cinque, ma vorrei disputarne due o tre in famiglia. In fondo vale quanto affrontare un avversario di serie B».
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