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martedì 28 aprile 2009

Salernitana col cuore: punto d’oro


Il 27 aprile di un anno fa, la Salernitana festeggiava all'Arechi la promozione in serie B. Ieri, dopo dodici mesi esatti, forse, la Salernitana ha posto le basi per salvare una stagione che sembrava compromessa. Il punto conquistato al Tardini contro un Parma ormai con un piede in serie A, tiene in corsa la formazione granata. Ridotto a uno lo svantaggio dall'Ancona, sconfitto al «Conero» dal Cittadella, momentanemente tiratosi fuori dalla zona calda. Restano tre le lunghezze di distacco da Frosinone e Rimini ma la Salernitana è ora chiamata a un doppio impegno casalingo che potrebbe consentirle di fare un bel balzo in avanti nella classifica. Alla Salernitana, secondo le tabelle compilate dagli addetti ai lavori, mancano ora dieci punti per raggiungere la quota salvezza e i granata devono giocare tre partite all'Arechi e due fuori casa (Ascoli e Mantova all'ultima giornata). Se una settimana fa, dopo la sconfitta di Rimini, la situazione sembrava compromessa, il punto conquistato a Parma consente ai granata di prendere una boccata d'ossigeno. Tutto ora sta a fare bottino pieno nelle due gare interne che attendono i granata, Livorno e il derby con l'Avellino. A Parma piove da due giorni e l'acqua, insieme al vento e a una temperatura rigida, rende invernale l'atmosfera. Brini preferisce Ganci a Ledesma per coprire la fascia destra, lungo la quale il Parma può contare sulle incursioni di Castellini. Confermate le esclusioni, almeno dall'inizio, di Pestrin e Di Napoli, con Merino all'esordio da titolare piazzato alle spalle di Fava, punta avanzata. A centrocampo dovrebbe essere Ciaramitaro a impostare il gioco granata ma anche al «Tardini» l'ex della partita non riesce a incidere. Guidolin lo blocca con Budel, preferito a Lunardini, giocatore di quantità e qualità, il quale quando può riesce a dare una mano anche a Paci nel raddoppiare su Merino. Il peruviano mostra subito le proprie qualità anche davanti a un pubblico, come quello parmigiano, abituato a vedere giocatori di talento. Al primo pallone che tocca (7') se ne va seminando avversari. Ma a far stropicciare gli occhi è il taglio che effettua e mette Ganci nella condizione di concludere a rete sul primo palo. Pavarini però blocca in due tempi. Rimarrà l'unica azione di un certo interesse registrata nella prima parte della gara. La Salernitana, infatti, è ben messa in campo e chiude tutti i varchi a un Parma che giochicchia ma che, soprattutto, ha troppi giocatori eccessivamente statici, anche se a centrocampo Budel e Mariga fanno la differenza. Il Parma, inoltre, cerca poco Leon che preferisce agire sulla sinistra teneendo così bloccato Fatic. Nella ripresa la musica cambia. Il Parma ci mette un po' più di cuore, Leon si sveglia e la Salernitana arretra il proprio baricentro. Il non sempre sicuro Berni è bravo al 5' a effettuare un doppio intervento di pugni su conclusioni ravvicinate di Leon e Paloschi lasciati inspiegabilmente soli. Ma i veri pericoli la Salernitana li corre nell'arco di 60 secondi, tra il 14esimo e il 15esimo minuto. Prima Zenoni va via a Fatic e mette in mezzo per Paloschi, mezza rovesciata del giocatore di proprietà Milan e traversa piena. Poi è Leon a colpire il legno superiore con una punizione dal limite. Guidolin tenta anche la carta Lucarelli, Brini manda in campo un po' d'esperienza, Pestrin e Di Napoli. Sul campo si abbatte il diluvio ma la Salernitana non molla e porta a casa un punto d'oro.

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