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giovedì 16 aprile 2009

Dino Fava, una stagione da dimenticare


Prima il grave infortunio alla mandibola con l'Ancona, poi quello al ginocchio a cavallo tra le due trasferte di Trieste e di Pisa ed infine lo stop - la settimana successiva - con il Piacenza allo stadio Arechi. Dal 28 febbraio scorso, Dino Fava Passaro è costretto ai box a causa di una lesione (del secondo-terzo grado) al flessore della coscia sinistra. Uno strappo muscolare, tanto per intenderci. Per un infortunio del genere ci vogliono circa due mesi prima di rivedere in campo l'atleta. Molto dipende dal soggetto, naturalmente, ma i tempi di recupero non possono essere inferiori ai 50 giorni. È necessario che si cicatrizzi la lesione e poi è indispensabile un lavoro di elasticizzazione e di potenziamento dell'arto interessato. Pena il rischio di una gravissima ricaduta. Fava ha superato la prima fase, ma adesso deve svolgere comunque un lavoro di potenziamento. Numeri alla mano, dunque, è molto difficile - per non dire impossibile - che l'attaccante riuscirà a recuperare per la gara interna con l'Albinoleffe di sabato prossimo allo stadio Arechi. E pensare che inizialmente si era parlato di un recupero più rapido. Così non è stato e così non poteva essere. Fortunatamente, l'arrivo in granata del medico Andrea D'Alessandro (in qualità di responsabile dello staff sanitario) ha permesso di gestire l'emergenza "infortuni" in maniera oculata. Stando alle ultime notizie provenienti dal campo, Dino Fava Passaro sarà ancora costretto ai box. Almeno fino alla trasferta con il Parma al Tardini di lunedì 27 aprile. L'attaccante, infatti, soltanto da pochi giorni ha ripreso ad allenarsi con la squadra, alternando fasi di lavoro con il gruppo ad uno specifico protocollo di riabilitazione differenziata. Ieri pomeriggio, ad esempio, non ha nemmeno preso parte alla sgambata infrasettimanale contro la formazione allievi in quel di Eboli, limitandosi soltanto ad alcuni leggeri esercizi con il pallone in compagnia del preparatore atletico. Sotto questo aspetto, si tratta di una stagione da dimenticare per l'ariete granata che pure si era inserito benissimo negli equilibri tattici della squadra. Basti pensare che nonostante abbia saltato quasi metà campionato per i vari infortuni è il secondo miglior realizzatore della Salernitana con 6 reti (in 17 incontri) all'attivo. Non solo. La presenza in campo di Fava era indispensabile anche e soprattutto per l'equilibrio della squadra. Grazie alla sua mole, condita da una buona dose di intelligenza tattica, Fava riusciva a fare reparto da solo, favorendo gli inserimenti degli esterni e risultando il terminale ultimo della potenza di fuoco granata. Nonostante l'emergenza in attacco a cui dovrà far pronte la Salernitana contro l'Albinoleffe (squalificato Di Napoli, out Fragiello, non c'è nessun'altra prima punta in organico), Fabio Brini dovrà fare di necessità virtù.

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