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martedì 9 dicembre 2008

Mutti: primo obiettivo, ritrovare fiducia


Camicia bianca, giacca di velluto, occhiali: scortato dal presidente Lombardi, dal vice Murolo e dal direttore generale Fabiani. Alla conferenza stampa di presentazione all’hotel Santa Cruz si presenta così Bortolo Mutti, il nuovo allenatore della Salernitana che ha firmato un contratto fino a giugno con opzione sul secondo anno e che ha portato con sè il vice Di Cicco e il preparatore dei portieri Piacentini (resteranno il preparatore atletico Scarpellino e anche Gigi Genovese). «Conosco bene Fabiani dai tempi del Messina, intraprendo questo percorso molto stimolante in una nuova realtà particolare e difficile. Una chiamata che in un attimo mi ha cambiato la vita: avevo programmato per il giorno dell’Immacolata un pranzo con la famiglia e invece sono qui dopo aver incontrato il presidente Lombardi e il vicepresidente Murolo che mi hanno fatto una gran bella impressione». Subentra in una situazione difficile, su cosa si baserà per uscirne fuori? «È un tipo di situazione particolare che conosco bene per averla già vissuta nelle mie due ultime esperienze con Messina e Modena e quindi ci sono abituato. Occorre spirito di sacrificio e collaborazione tra tutte le componenti e non solo tra staff tecnico e calciatori. La serie B è un patrimonio che la città di Salerno, dopo averlo riconquistato, deve a tutti i costi salvaguardare. La squadra che c’è ritengo sia pronta ad affrontare questo tipo di situazione». S’interverrà sul mercato? «Sono arrivato da appena dodici ore, andrò prima a conoscere da vicino quelli che ci sono e poi valuteremo cosa ci sarà da fare. Credo però che in qualche misura questa squadra andrà aiutata. Non ne abbiamo ancora parlato, ma credo che qualche elemento possa dare l’aiuto giusto a un gruppo comunque già valido». Come farà giocare la Salernitana? «Il sistema di gioco deve adattarsi al patrimonio di calciatori che hai a tua disposizione e inutile intestardirsi con le proprie idee se poi non puoi applicarle nel migliore dei modi. Sicuramente in questa fase iniziale non andrò a stravolgere meccanismi già collaudati. A Modena giocavo con il 4-4-1-1 perchè avevo una punta di peso come Bruno e un elemento come Pinardi bravo ad inserirsi tra le linee. E poi avevo elementi importanti come Giglioli, Babiany ed altri che ricoprivano bene il ruolo di esterni di centrocampo». Come mai ha accettato di firmare solo per sei mesi? «Nella mia vita solo in due occasioni ho firmato accordi plurieannali e quindi non rappresenta una novità. È chiaro che noi allenatori preferiremo avere maggiore continuità, ma tenendo presente quella che è la realtà attuale del calcio ci sta il fatto di dover accettare una proposta del genere». In genere gioca con una punta di peso, come giudica l’attacco della Salernitana? «C’è Arturo Di Napoli che ha grandi qualità e ci sono giovani interessati, aspettiamo il ritorno di Fava e puntiamo su Scarpa che a inizio stagione ha fatto vedere cose molto interessanti». Comincia da Avellino il giorno 13 dopo essere subentrato a Castori esonerato alla partita numero 17. La preoccupa la scaramanzia? «No, sono un bergamasco, questo è l’ultimo dei miei pensieri. So che al derby ci tengono molto i tifosi della Salernitana e daremo il massimo per fare bene». Come giudica l’organico della Salernitana? «Un organico adatto per la categoria e costruito su una colonna vertebrale che si basa su elementi di esperienza come il portiere Pinna, il difensore centrale Fusco, Pestrin a centrocampo e Di Napoli in attacco. E poi ci sono Kyriazis e Peccarisi. Come esperienza ci siamo, ma è chiaro che per vincere occorre anche la qualità». Quale è il suo obiettivo? «Fare ritrovare serenità alla squadra attraverso i risultati, fare ritrovare le convinzioni perse. Dobbiamo riconquistare una tranquillità di mente e di classifica e poi vedremo quale potrà essere il nostro reale obiettivo. In serie B mai come quest’anno c’è un grandissimo equilibrio». Su cosa comincerà a lavorare? «Sulla fase difensiva, solo ritrovando la sicurezza della stabilità la squadra potrà tornare anche ad attaccare con efficacia. Cureremo tutto ovviamente, ma in maniera particolare il lavoro difensivo per occupare quelle zone dove si lasciano troppi spazi». Come mai il matrimonio non si è concretizzato in estate? «Vivo a Modena e in estate avrei gradito qualche sistemazione più vicino casa e in effetti c’era qualche contatto. Ma non se ne fece nulla, ora sono contentissimo di essere alla Salernitana».

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