Meravigliosa Salernitana: tosta, dinamica, autoritaria, capace d'imporsi sul campo del Lecce (gol vittoria di Arturo Di Napoli al 20' della ripresa) esprimendo un discreto calcio ed impressionando soprattutto per la rocciosa tenuta difensiva. Castori conferma le indicazioni della vigilia e si affida alla Salernitana ideale: confina in panchina (precauzionalmente) soltanto il talento di Pestrin e tira su una mediana dinamica e tosta, che ha il compito di accorciare le distanze tra la difesa e la nutrita trequarti e di limitare contemporaneamente il raggio d'azione del talentuoso Caserta, devastante quando viene liberato tra le linee. Recupera Peccarisi ed è una garanzia per il reparto arretrato: giganteggia nel gioco aereo e costringe Castillo e Cacia, terminali d'attacco del Lecce, ad una ricerca continua del fraseggio stretto per aggirare quel muro eretto a protezione di Pinna. L'approccio con la gara è sereno ed autoritario: la Salernitana non ha alcun timore reverenziale, è corta tra i reparti, non corre un solo rischio ed attacca anche con veemenza sfruttando soprattutto i tagli di Scarpa e le sovrapposizioni costanti di Marchese. Tre minuti appena e la formazione granata sfiora il vantaggio sfruttando l'enorme potenziale fisico di cui gode sugli sviluppi di palla inattiva: Di Napoli taglia dalla lunetta del corner, Peccarisi dà cinquanta centimetri in elevazione a Diamoutene e di testa sfiora il bersaglio grosso. Il Lecce prova ad uscire fuori dal guscio, ha difficoltà in cabina di regia (fuori causa Zanchetta, in panchina il suo erede Vives) e velocizza la manovra soltanto quando Caserta arretra fin sulla linea dei centrocampisti e Giuliatto affonda i colpi in sovrapposizione. Ma il calcio totale di Castori assicura ottima copertura all'estremo Pinna e la retroguardia già granitica viene ulteriormente agevolata dai sistematici raddoppi di marcature di Ciarcià e Di Napoli; i due esterni granata hanno birra in corpo, più dei dirimpettai Angelo e Giuliatto ed al 19' s'intendono a meraviglia confezionando una nitida occasione da gol: il taglio dell'ex paganese è straordinario, così come il servizio sul secondo palo per l'accorrente Ciarcià, che colpisce d'esterno e sciupa clamorosamente. Non quanto Munari, che alla mezz'ora svirgola la sfera a due metri da Pinna e non sfrutta l'unica amnesia della difesa granata, restata di sasso su una punizione battuta rapidamente da Caserta. Ai punti, la Salernitana meriterebbe il vantaggio soprattutto dopo il 32', dopo la gran sassata dai 25 metri di Soligo che si stampa sulla traversa. Ed ancor di più dopo il 39' quando Kyriazis risolve un'accesa mischia in area trovando la risposta pronta di Benussi. Castori è soddisfatto ed il suo sorriso s'allarga nella ripresa quando la Salernitana esercita un vero e proprio predominio territoriale che costringe Beretta a giocarsi anche la carta Tiribocchi per smuovere qualcosa in prima linea e quella Vives per riconquistare terreno a centrocampo. Il Tir ci prova subito dal limite dell'area (14') con un destro a girare che mette i brividi a Pinna perdendosi di un soffio sopra la traversa, ma al 20' la Salernitana trova il gol della meritata qualificazione: Scarpa supera Angelo e crossa in area, Ciarcià fa sponda per Di Napoli, che sul filo del fuorigioco infila Benussi. Al 43' Di Napoli va anche vicino al raddoppio e soltanto nel finale il Lecce fa forcing sfiorando il pari al quarto minuto di recupero con Ariatti.
domenica 24 agosto 2008
Di Napoli-gol, la Salernitana sbanca Lecce
Meravigliosa Salernitana: tosta, dinamica, autoritaria, capace d'imporsi sul campo del Lecce (gol vittoria di Arturo Di Napoli al 20' della ripresa) esprimendo un discreto calcio ed impressionando soprattutto per la rocciosa tenuta difensiva. Castori conferma le indicazioni della vigilia e si affida alla Salernitana ideale: confina in panchina (precauzionalmente) soltanto il talento di Pestrin e tira su una mediana dinamica e tosta, che ha il compito di accorciare le distanze tra la difesa e la nutrita trequarti e di limitare contemporaneamente il raggio d'azione del talentuoso Caserta, devastante quando viene liberato tra le linee. Recupera Peccarisi ed è una garanzia per il reparto arretrato: giganteggia nel gioco aereo e costringe Castillo e Cacia, terminali d'attacco del Lecce, ad una ricerca continua del fraseggio stretto per aggirare quel muro eretto a protezione di Pinna. L'approccio con la gara è sereno ed autoritario: la Salernitana non ha alcun timore reverenziale, è corta tra i reparti, non corre un solo rischio ed attacca anche con veemenza sfruttando soprattutto i tagli di Scarpa e le sovrapposizioni costanti di Marchese. Tre minuti appena e la formazione granata sfiora il vantaggio sfruttando l'enorme potenziale fisico di cui gode sugli sviluppi di palla inattiva: Di Napoli taglia dalla lunetta del corner, Peccarisi dà cinquanta centimetri in elevazione a Diamoutene e di testa sfiora il bersaglio grosso. Il Lecce prova ad uscire fuori dal guscio, ha difficoltà in cabina di regia (fuori causa Zanchetta, in panchina il suo erede Vives) e velocizza la manovra soltanto quando Caserta arretra fin sulla linea dei centrocampisti e Giuliatto affonda i colpi in sovrapposizione. Ma il calcio totale di Castori assicura ottima copertura all'estremo Pinna e la retroguardia già granitica viene ulteriormente agevolata dai sistematici raddoppi di marcature di Ciarcià e Di Napoli; i due esterni granata hanno birra in corpo, più dei dirimpettai Angelo e Giuliatto ed al 19' s'intendono a meraviglia confezionando una nitida occasione da gol: il taglio dell'ex paganese è straordinario, così come il servizio sul secondo palo per l'accorrente Ciarcià, che colpisce d'esterno e sciupa clamorosamente. Non quanto Munari, che alla mezz'ora svirgola la sfera a due metri da Pinna e non sfrutta l'unica amnesia della difesa granata, restata di sasso su una punizione battuta rapidamente da Caserta. Ai punti, la Salernitana meriterebbe il vantaggio soprattutto dopo il 32', dopo la gran sassata dai 25 metri di Soligo che si stampa sulla traversa. Ed ancor di più dopo il 39' quando Kyriazis risolve un'accesa mischia in area trovando la risposta pronta di Benussi. Castori è soddisfatto ed il suo sorriso s'allarga nella ripresa quando la Salernitana esercita un vero e proprio predominio territoriale che costringe Beretta a giocarsi anche la carta Tiribocchi per smuovere qualcosa in prima linea e quella Vives per riconquistare terreno a centrocampo. Il Tir ci prova subito dal limite dell'area (14') con un destro a girare che mette i brividi a Pinna perdendosi di un soffio sopra la traversa, ma al 20' la Salernitana trova il gol della meritata qualificazione: Scarpa supera Angelo e crossa in area, Ciarcià fa sponda per Di Napoli, che sul filo del fuorigioco infila Benussi. Al 43' Di Napoli va anche vicino al raddoppio e soltanto nel finale il Lecce fa forcing sfiorando il pari al quarto minuto di recupero con Ariatti.
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