
«Salerno, sto arrivando»: Dino Fava già freme dalla voglia d'indossare il granata. «Mancano piccoli dettagli per l'accordo ufficiale: questioni che dovranno definire le due società. Ma io già mi sento un calciatore della Salernitana». E già immagina il trentunenne bomber casertano il popolo in delirio quando gli altoparlanti dell'Arechi pronunceranno il suo nome e quello di Di Napoli: «Arturo non è un calciatore normale, è un autentico fuoriclasse, sicuramente sprecato per la cadetteria. Farebbe le fortune di molti club di serie A. Ma fortunatamente è un calciatore granata e molto probabilmente sarà il mio partner d'attacco». Insieme per vincere perché Dino Fava non è uno che s'accontenta di miseri traguardi: «Ho sempre giocato per primeggiare ed arrivo a Salerno con tante motivazioni e grandi ambizioni». Ritrova Fabiani ed insegue la fama di goleador un po' smarrita negli ultimi anni: «Certo, a Trieste, nella precedente esperienza che ho condiviso con Fabiani, fu una stagione formidabile, realizzai ventidue reti, fu la miglior annata della mia carriera, ma non voglio sentir dire che quel Fava lì s'è ormai disperso. Perché ho continuato a far gol anche nella stagione successiva con l'Udinese, timbrando il cartellino anche in coppa Uefa. E poi di reti ne ho segnate anche a Treviso». Soltanto nella passata stagione il "bombardiere" casertano s'è un po' inceppato: «Vero, fermandosi soltanto alla semplicità delle statistiche qualcuno avrebbe da ridire. Ma - è l'invito di Dino Fava - fatevi un giro dalle parti di Bologna e vi renderete conto che ho lasciato il segno ed ho dato un contributo importante alla promozione in serie A. Ho disputato un grandissimo girone d'andata, poi con l'arrivo di Bucchi gli spazi si sono un po' ristretti, ma reputo comunque esaltante l'esperienza appena archiviata». Il feeling col gol non s'è mai interrotto perché Fava s'è semplicemente adattato alle esigenze del Bologna: «Segnavo poco, anche se le mie reti sono state tutte fondamentali, come quella realizzata a Mantova e valsa la promozione in A, ma Marazzina ancora oggi mi ringrazia per l'impressionante numero di assist che gli ho fornito. Almeno una quindicina di reti la deve a me». Musica per le orecchie di Arturo Di Napoli, che potrà approfittare delle sponde di quel Marcantonio di Fava e confermarsi bomber granata anche tra i cadetti: «Sono una prima punta atipica - spiega il tosto centravanti di Caserta - perché faccio tanto movimento e cerco sempre di liberare spazi per gli inserimenti». Per la Salernitana ha rifiutato le offerte di Bari ed Ascoli, che facevano pressing sul Treviso per assicurarsene le prestazioni: «Fabiani - confessa Fava - ha avuto un ruolo importante in questa decisione. Hanno poi influito il blasone della piazza di Salerno, le ambizioni della società e la possibilità di potermi riavvicinare a casa, alla mia famiglia». Raggiungerà presto il ritiro di Roccaporena per affinare subito l'intesa con Re Artù e mettersi a disposizione del tecnico Fabrizio Castori: «L'ho incontrato parecchie volte da avversario e mi ha sempre fatto una buona impressione. È un allenatore gagliardo, un motivatore, ha tanta fame di vittorie e le sue squadre hanno sempre giocato un discreto calcio».
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