
Ha messo la freccia e via. Fisso in corsia di sorpasso, con il piede schiacciato a tavoletta. Proprio come quei vacanzieri in coda in questi giorni dopo un anno di fatica e di stenti. Ma Carlos Barrionuevo - è lui l'uomo che sfida tutor ed autovelox - non è diretto al mare, né in montagna. È già al fresco di Roccaporena e ha tutta l'intenzione di rimanerci. Fiero del suo andare di corsa e della sfida lanciata a quanti - tanti, se non tutti - lo volevano come primo epurato nel listone granata. E invece no: Carlos, sangue caliente nelle vene, argentino di Santa Fé, ha scommesso su sé stesso: «Vedrete, toccherà ad altri salutare la compagnia». Questo pensiero fisso lo ha accompagnato fin dal primo giorno di lavoro a Roccaporena. E Castori, piano, piano, lo ha scoperto. Un po' per volta, prima apprezzandone la fisicità «è un bell'animale, in B servono quelli come lui» poi anche la tecnica «sa giocare a calcio, sa stare in mezzo al campo, vedremo». E i pensieri stanno ora lasciando il posto alle certezze: Barrionuevo resta, altro che lista di sbarco. Rimane perché le impressioni hanno ora il conforto del campo e la duttilità di Barro, come lo chiamano i compagni, ne fa, al momento, il partner ideale di Pestrin, uno che gioca con chiunque al suo fianco, basta che sappia giocare e coprire. Toh, proprio quello che ha nel dna Barrionuevo che manda saluti e ringraziamenti a quanti ne avevano chiesto la lista. Ma lui, no, rimane e va di corsa, la B lo aspetta. Al pari del funambolico Umunegbu Kingsley, il pivello - occhio, però, pivello nel senso di sbarbato, perché il ragazzo nigeriano arrivato dalla Primavera del Milan - c'é. Sembrava destinato a fare numero nella folta schiera di Under 21, tesserabili, per norma, in numero illimitato. Ma King, diventato vicerè dietro Arturo Di Napoli, a far numero non ci pensa affatto. Basta vederlo scattare in allenamento, correre in partitella, dialogare in partita. Più che una promessa una quasi realtà su cui Castori ha buttato il suo occhio lungo esprimendosi in termini positivi con un giudizio che non lascia spazio a interpretazioni: «Kingsley ha buona corsa, si adatta ad esterno e seconda punta e sembra più maturo dei 19 anni che si ritrova». Serve aggiungere altro, se non che Scarpa e Ciarcià, gli esterni deputati ad essere titolari, faranno bene a guardarsi anche da Kinglesy? E se poi dovesse arrivare anche Ghezzal la concorrenza diverrebbe temibile. MERCATO - Due nuovi arrivi in casa granata. A Roccaporena è già giunto il giovane attaccante Federico Gerardi (87), la cui trattativa con l'Udinese (nella scorsa stagione ha giocato a Monza) è andata a buon fine. Oggi in ritiro è atteso il greco Gergios Kyriazis (80), difensore di fascia destra, in Italia da cinque anni, lasciato libero dalla Triestina la cui maglia ha indossato per tre stagioni dopo gli inizi con Catania e Arezzo, dove ha vinto la C1. Il suo arrivo tappa una falla indicata da Castori in attesa, adesso, del mancino che deve arrivare. E qui torna in pista Marchese, del Chievo Verona, apparso meno rigido dopo aver saputo dell'interessamento della Salernitana verso Morabito, veronese di sponda Hellas. In stand-by la trattativa per riportare Cardinale in granata, mentre si allontana il giovane laziale Tuia sulla cui cessione ha posto un momentaneo veto Delio Rossi che ha aggregato il ragazzo alla prima squadra. Eventualmente se ne riparla dopo il ritiro.
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