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martedì 18 marzo 2008

Salernitana: Numeri a confronto


Un girone di ritorno disastroso. Nove punti in meno rispetto all’andata: uguale il numero dei pareggi (5), saldo in rosso per quanto riguarda le vittorie (soltanto due contro le cinque dell’andata) e soprattutto ben tre sconfitte rispetto all’unica del girone di andata subita a Pescara. I numeri sono lo specchio fedele del cammino di una squadra. E i numeri dicono che la Salernitana nelle prime dieci giornate dell’andata ha tenuto un cammino promozione con un passo da record, invece nelle prime dieci giornate del ritorno sta tenendo una media da retrocessione, o quantomeno da play out. E i numeri sono lo specchio di quello che accade in campo e delle scelte della società. Ed è evidente che le scelte del mercato di gennaio, operate dal direttore generale Fabiani d’intesa con la proprietà, sono state poco felici. Sono arrivati elementi che non hanno dato il contributo tecnico che ci si attendeva, laddove la Salernitana era carente è rimasta tale. La piacevole novità delle ultime due partite è stato l’argentino Turienzo, uno che nell’organico ci stava dall’inizio, ma che era stato poco utilizzato sia da Agostinelli che da Brini. La punta presa per aumentare il peso offensivo, Cammarata, fin qui è rimasta ai margini, tra prestazioni opache ed infortuni, si è vista per qualche minuto proprio nel finale con il Perugia. Sicuramente più incisivo era stato Magliocco (due gol pesanti per lui) ceduto in prestito alla Juve Stabia. Capitolo centrocampo, l’unico elemento preso a gennaio che sta giocando con continuità è Tricarico ed in questo caso si tratta comunque di un ritorno perchè l’ex centrocampista della Paganese faceva già parte del gruppo granata in estate prima di essere girato in prestito al Lanciano. La presenza di Piccioni è stata quasi impalpabile, l’argentino Barrionuevo, presentato come un «piccolo fenomeno» ha collezionato solo tribune. E poi c’è Iuliano, il portiere, il vicePinna cha ha esordito a Lanciano. Dai colpi di gennaio ci si attendeva maggiore slancio, ma ciò non è avvenuto. Maggiore slancio si attendeva anche dall’arrivo di Brini sulla panchina al posto di Agostinelli, ma il cambio tecnico non si è rivelato fin qui produttivo. Sei i punti conquistati in cinque partite, una sola vittoria con la Pistoiese, un’impronta di squadra che si è cominciata a vedere solo contro il Perugia. E scelte sbagliate, tenere fuori a lungo Cardinale e Soligo, si è rivelato un errore imperdonabile. Il difensore è stato tenuto fuori per ben tre partite ed è rientrato solo con il Perugia risultando il migliore in campo. E anche l’ex capitano non ha trovato posto per ben tre partite: al suo rientro contro il Perugia ha dimostrato ampiamente di meritarsi un posto. E poi i troppi dubbi tattici, i cambi di strategie, le formazioni decise e poi cambiate all’ultimo, l’incapacità di mettere in campo gli elementi realmente più in forma. Tutti questi gli errori di Brini, oltre a quello evidente di una fase difensiva meno ermetica con molti gol presi in più. Nonostante tutto ciò il punto con il Perugia tiene in vetta la Salernitana e in partita si sono visti dei segnali confortanti dal punto di vista caratteriale. E Brini di scelte ne ha sbagliate meno. Un passo avanti, questo sì. Necessario continuare.

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