Passeggia a corso Vittorio Emanuele, a Salerno. Da poco ha terminato lo studio al suo centro medico. Il dottore Nicola Provenza, gastroenterologo di grido con il virus del pallone, prova a vivere con distacco il derby al campo ”Italia” tra Sorrento e Salernitana. Preferirebbe addirittura non parlarne per evitare polemiche e incomprensioni. Sorrento è dietro l’angolo e ai suoi vecchi datori di lavoro, ai suoi ex calciatori e ai suoi ex tifosi non vuol far arrivare messaggi negativi. Il suo pensiero è chiaro dal giorno dell’esonero, ma lo tiene per sè: il suo rapporto si è chiuso non bene con la vecchia dirigenza, Provenza ha successivamente rescisso il contratto. Ma sulla vicenda non vuole tornare, anche se il fatto che Provenza si sia lasciato male con la sua vecchia società, rappesenta già una notizia, essendo lui per natura uno che ha buoni rapporti un po’ per tutti. «Del Sorrento e della mia esperienza lì preferisco non parlare, in verità proprio di questa partita preferirei non parlare», esordisce così Provenza. Poi incalzato parla. Non si sottrae alla chiacchierata, anche perchè è lui uno dei personaggi della vigilia del derby. Salernitano purosangue, un lungo trascorso con le giovanili granata, l’apice raggiunto con la formazione Primavera che arrivò a un passo dal titolo nazionale e fu tra le protagoniste al Viareggio. Un tecnico che a Salerno è stimato e voluto bene ed è sempre in tribuna ad assistere alle gare della Salernitana. All’andata con il suo Sorrento fece un figurone all’Arechi perdendo di misura e in maniera immeritata. Gli fu riservata una grande accoglienza dai tifosi della Salernitana. Ma del derby del campo «Italia» parla da addetto ai lavori e non da tifoso. «Per me sarà un derby molto equilibrato. Il Sorrento può sfruttare le sue qualità agonistiche e il fatto di dover giocare in casa, la Salernitana il maggior tasso tecnico e la maggiore esperienza. Una partita che credo sia destinata a chiudersi con un pareggio». Provenza spiega quelle che sono le maggiori insidie per la Salernitana. «Problematiche legate al sintetico del campo Italia, il rimbalzo del pallone è molto particolare, sembra di giocare su un campo di calcetto e oltretutto chi non è abituato fa fatica molto prima, mentre la squadra di casa arriva più fresca fino al termine della partita». Difficoltà legate al manto sintetico, ma anche alle dimensioni ridotte del campo sottolinea l’allenatore-medico. «Il campo è molto stretto, piccolo e sul quale è difficile far emergere le qualità tecniche. La Salernitana per portare a casa un risultato positivo dovrà giocare con la mentalità di una provinciale, dovrà dare battaglia su ogni pallone, dovrà giocare come nella prima parte di campionato». Conosce bene il Sorrento e ovviamente la Salernitana. Si sofferma su Piccioni e D’Isanto, i due ex. Piccioni con un suo gol regalò l’ultima vittoria casalinga al Sorrento, D’Isanto a Salerno ha fatto poco o nulla per lasciare il segno. «Io punto su Piccioni perchè lo conosco. E’ un elemento di fascia un po’ atipico perchè essendo un ex attaccante tende a bloccarsi e a girarsi di spalle alla linea laterale. Su questo ho lavorato molto e il ragazzo mi ha dato soddisfazione perchè è migliorato. Credo possa essere uno dei protagonisti».
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