
Ha deciso di parlare a tutto tondo. La Salernitana resta in silenzio stampa, il suo direttore generale no. Angelo Mariano Fabiani appare sereno, quasi come un nocchiero che si è appena lasciato alle spalle una tempesta. Il successo interno contro la Pistoiese di domenica scorsa è stato un toccasana dopo una serie negativa che vedeva i granata all'asciutto di vittorie da oltre due mesi. «Era importante tornare al successo e ci siamo riusciti. Sono certo che i tre punti conquistati contro la Pistoiese possano restituire al gruppo una rinnovata fiducia nei propri mezzi». Fabiani, invece, la fiducia non l'ha mai persa. «Rispetto a Crotone e Lucchese - aggiunge - con cui avremmo meritato di stravincere, abbiamo fatto un gol in più dell'avversario e siamo riusciti a conservare il vantaggio. Con altri 4 punti in più in graduatoria non si sarebbe nemmeno parlato di frenata, figuriamoci di crisi». Nessun timore, dunque, nessun patema per questo finale di stagione. «Non sono preoccupato. Era prevedibile un ritorno delle outsider. In tanti anni di calcio non ho mai visto una squadra vincere il campionato con 10 punti sulle seconde. Alla fine, si chiude al massimo con 5 lunghezze di vantaggio. Numeri alla mano, credo che siamo in perfetta sintonia con quello che è accaduto in passato. Chi si aspettava una stagione diversa evidentemente non ha capito che esistono anche gli avversari». Il diggì ha una sua personale ricetta per la serie B. «Alla lunga, vince sempre chi sbaglia di meno. Preferisco non fare tabelle, anche per una sorta di scaramanzia, ma pretendo che si viva alla giornata cercando di fare sempre meglio degli avversari». Fabiani non lo dice apertamente, ma ha le idee ben chiare sul discorso promozione. «Mi chiedete se i play off sarebbero un fallimento? Significherebbe rimanere altri due mesi sul filo del rasoio. Significherebbe tanto stress. Francamente vorremmo evitare questa remota ipotesi». Nel mercato di gennaio, la piazza si aspettava qualcosina in più dalla campagna di rafforzamento della Salernitana. «Non ho particolari rimpianti per il mercato di gennaio - replica il diggì - Siamo intervenuti laddove ritenevamo giusto intervenire e, soprattutto, dove abbiamo trovato la possibilità di farlo». Fabiani prova a chiarire il concetto. «Purtroppo i nuovi arrivi non hanno avuto ancora la possibilità di mettersi in mostra. Vuoi per improvvisi problemi fisici, vuoi per qualche cartellino giallo di troppo li abbiamo visti con il contagocce». Il dirigente granata si spinge oltre, tornando con la mente all'esonero di Agostinelli. «Abbiamo anche fatto delle scelte coraggiose e le stiamo portando avanti. Non credo sia da tutti prendere determinate decisioni con la squadra che comunque era e resta al comando della classifica del campionato di C. E' chiaro, comunque, che è sempre molto facile parlare con il senno del poi». Il diggì torna anche sulla cessione in prestito di Magliocco. «Magliocco è un puledro di razza che, però, aveva bisogno di correre. Il giocatore ha chiesto di farlo altrove, visto che fino a quel momento alla Salernitana aveva trovato poco spazio». Quando gli si chiede un giudizio su Salerno e sulla Salernitana, Fabiani è perentorio. «Salerno è una piazza importante, molto esigente con un tifo caldo, vicino e affettuoso. Tutte le altre componenti farebbero bene ad allenarsi per migliorarsi». Un'ultima battuta, sul silenzio stampa della squadra. «Un atto di sana e pura democrazia. Fin quando? Per il momento si va avanti nel rispetto della democrazia».
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