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lunedì 11 febbraio 2008

Brini chiede tempo: non posso fare miracoli


Si aspettava ben altro esordio da allenatore della Salernitana. Fabio Brini, alla sua prima sulla panchina granata, non è riuscito a dare quella scossa alla squadra che tutto l'ambiente si attendeva. Un'espulsione, la vittoria mancata sulla Lucchese ed il Gallipoli che rosicchia altri due punti alla capolista, sono pericolosi campanelli di allarme. Il nervosismo in sala stampa è tangibile. Basti pensare che alla domanda di un giornalista sull'assenza di gioco dei granata, il tecnico sbotta. «Sono sei mesi che la Salernitana non ha gioco e lo pretendete da me che sono qui da appena due giorni». Stemperata la tensione, il trainer granata prova a gettare acqua sul fuoco, ma sa bene che si ritrova tra le mani una patata bollente. «Sono contento - ha dichiarato a caldo - per come la squadra ha risposto sotto l'aspetto mentale ed anche per la cattiveria agonistica dimostrata in campo. Non sono contento, invece, perché spesso abbiamo buttato via la palla in alto, lasciando vita facile all'avversario. Questa squadra comunque, non è in crisi. La Salernitana veniva fuori da una sconfitta pesante: in settimana c'è stato un cambio di allenatore. Queste sono situazioni che possono portare nervosismo. Sono certo, comunque, che con questa determinazione possiamo raggiungere qualsiasi traguardo». Sul rigore concesso alla Lucchese da Giancola di Vasto, Brini preferisce non parlare. «Non intendo fare commenti sulla direzione arbitrale. L'azione del penalty non l'ho neanche vista. Forse avrete visto meglio voi dall'alto. Sulla mia espulsione, invece, l'arbitro mi ha mandato via perché avevo superato di qualche metro la linea dell'area tecnica». Episodi a parte, la Salernitana vista contro la Lucchese non ha manifestato grossi miglioramenti. «E' chiaro che ci sono delle difficoltà - ammette - Non bisogna dimenticare che durante il mercato di gennaio c'erano giocatori che avevano la valigia dietro l'angolo, pronti ad andare via. Adesso, con il lavoro e la volontà, bisogna riportarli alla loro condizione ottimale. Però ci vuole un po' di tempo». Chiede giustamente tempo, Brini. A partire dal modulo tattico che, in futuro, potrebbe anche cambiare. «Non era il caso di proporre uno schieramento diverso da quello standard. In questi pochi giorni di allenamento, infatti, mi sono accorto che la squadra faceva fatica a metabolizzare i nuovi movimenti. Non è colpa loro, comunque. E' difficile memorizzare tutto in due giorni. La squadra non è pronta perché non ha mai lavorato sul nuovo modulo». Quando gli si chiede se il pareggio è il risultato più giusto, Brini ribatte. «La Lucchese non meritava il pareggio, anche se, sul piano del gioco, ha fatto qualcosa più di noi. A me, tuttavia, non interessa il possesso di palla, ma il risultato. La Salernitana ha avuto molte più occasioni da gol». Quando gli si fa notare che il tecnico dei toscani ha un'opinione diversa, Brini ha un nuovo sussulto. «Braglia può dire quello che vuole. Questa squadra è ancora prima in classifica e bisogna rispettare la sua posizione. Non bisogna dimenticare, poi, che abbiamo pareggiato contro una delle formazioni di vertice. Per me è comunque un buon risultato». Brini guarda alle dirette concorrenti per la B. «A guardare la classifica, il Gallipoli è la principale outsider. Mi chiedete se con questo pari si è riaperto il campionato? Dipende soltanto da noi e non certo dalle altre».

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