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mercoledì 12 dicembre 2007

Salenitana, derby testacoda al «Menti»


Ne sono successe di cose rispetto al derby dell’anno scorso. E soprattutto sono cambiate le condizioni delle due squadre. L’anno scorso la Juve Stabia di Capuano sognava i play off e la Salernitana di Bellotto rischiava di essere risucchiata in zona retrocessione. Adesso i gialloblù sono in piena zona a rischio, la Salernitana di Agostinelli invece è capolista con cinque punti di vantaggio sulle inseguitrici. Guardando la classifica si direbbe che non c’è partita. E invece la partita c’è eccome. La Salernitana rischia a Castellammare e per vincere dovrà più che mai assumere l’atteggiamento di grande provinciale coniato dal tecnico. Già perchè su un campo di dimensioni ridotte e in erba sintetica, in un ambiente infuocato, contro una squadra bisognosa di punti e contro un allenatore, il salernitano Ezio Capuano, motivatissimo a vincere la partita della vita occorre una Salernitana determinatissima più che mai. Un atteggiamento superbo, cosa che in verità la Salernitana non ha mai avuto quest’anno, significherebbe condannarsi da soli. E poi stavolta non sarà consentito sbagliare l’impatto sulla partita, assolutamente da cancellare le false partenze che hanno caratterizzato spesso le gare dei granata in trasferta e non solo. Occorrerà invece partire a mille proprio per contrastare la prevedibile sfuriata iniziale della formazione di casa. Un derby testacoda: da una parte la disperazione della Juve Stabia, dall’altra la grande voglia della Salernitana di dare ancora più consistenza alla fuga in vista della sosta di Natale. «Voglio sei punti tra il derby con la Juve Stabia e il match all’Arechi contro la Sambenedettese, sette considerando anche la trasferta di Gallipoli», ha annunciato il presidente Lombardi. Un messaggio chiaro alla squadra, la Salernitana vuole prendere il largo in vista di gennaio quando le concorrenti si rinforzeranno sul mercato. Insomma, il derby è una di quele partite da non steccare, una di quelle partite da non sbagliare, ma nello stesso tempo un appuntamento pieno di insidie. Guai a sottovalutare le piccole soprattutto se queste hanno fame di punti. Agostinelli non è tipo da commettere errori del genere, tanto è vero che intende cautelarsi rinunciando al tridente. Fuori uno tra Magliocco e Ferraro, dentro un centrocampista in più, Enzo Fusco, e ritorno così al classico 4-4-2. L’unico dubbio è legato alle condizioni atletiche di Sasà Russo, il migliore in campo contro la Massese, ma autore però di una prestazione dispendiosissima. Agostinelli in un primo momento aveva pensato di dargli un turno di stop per ritrovarlo poi fresco domenica prossima contro la Sambenedettese. Ma in organico al momento l’alternativa non c’è perchè Di Deo non ce l’ha fatta a recuperare e Mamede è da considerare fuori gioco. Giannone non ha le caratteristiche per ricoprire quel ruolo ed ecco che Sasà Russo è riconfermato. Se non dovesse essere al top Agostinelli si troverebbe costretto a ripoporre il tridente d’attacco con l’inserimento di Magliocco nell’undici base al fianco di Ferraro e con Di Napoli un passo più arretrato. In difesa rientra Ambrogioni dalla squalifica. In panchina si rivedrà dopo quasi due mesi Troise, reduce da un lungo infortunio.

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