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giovedì 8 novembre 2007

Salernitana, Luca Fusco mette la freccia


Non ci sta a perdere neanche la partitella a due tocchi Luca Fusco. Indossa la tuta lunga, ma sfoggia una bella maglia granata non coperta dalla casacchina. Il capitano è già in clima Ancona, il suo messaggio ai compagni in campo è chiaro. E lo diventa ancora di più attraverso i microfoni. «Il campionato non si chiude lunedì, questo è normale. Ma la partita contro l’Ancona dobbiamo cercare di vincerla. E un grosso aiuto potranno darcelo i nostri tifosi. Dopo lo scontro diretto vorrei ritrovare la Salernitana capolista, soprattutto vorreri trovarla a maggio, a fine campionato». Più chiaro di così non poteva esserlo. Con il trascorrere degli anni Luca Fusco non ha perso la sua proverbiale pacatezza durante le interviste. Inutile aspettarsi da lui la frase a effetto, veicola concetti improntati alla normalità. Adesso però si vede che ha più esperienza e anche con quello che dice si pone come riferimento. «Pressione? Nessuna, questa dovrà essere tutte sulle spalle dell’Ancona soprattutto se troverà uno stadio con tanti tifosi. Certo è un peccato vedere ancora quei distinti vuoti». I tifosi più che mai arma in più della Salernitana, questo Luca Fusco lo sa bene e ne va fiero. «Finalmente è tornato l’entusiasmo intorno alla Salernitana, sta a noi adesso portare avanti questa bella favola fino alla fine». Contro l’Ancona un altro esame verità, il più importante dall’inizio dell’anno. Lo dice la classifica, Ancona e Salernitana sono prima e seconda, fin qui sono state le più forti in C. «Se l’Ancona è prima dopo dodici partite significa che ha delle qualità. Se è più o meno forte rispetto a noi questo potremo dirlo solo al termine del campionato. Sullo stesso piano vedo anche il Perugia, formato da elementi esperti, e il Crotone, la squadra che cui ha messo maggiormente in difficoltà. Volendo allargare il discorso credo che il Taranto e la Lucchese possano reinserirsi. Il Gallipoli invece credo sia temibile soprattutto in casa potrendo sfruttare il campo sintetico». Disamina ampia e dettagliata del capitano che però sta con i piedi per terra anche quando c’è chi gli pronostica il gol vincente e l’esultanza sotto la curva. «Sarebbe il massimo, ma lo definirei un evento eccezionale, anche perchè di gol ne segno pochi. D’altronde sulle situazioni da palla inattiva vanno a saltare Cardinale e Milanese e io resto dietro a coprire». Milanese che lunedì sera non ci sarà per squalifica. Al suo posto uno tra Sasà Russo e Mammarella, entrambi ex dell’Ancona, l’altro è Ferraro e poi c’è Agostinelli, l’allenatore, anconetano di nascita. «Mi impegnerò al massimo per giocare dall’inizio, stavolta la maglia potrei giocarmela con Russo che ad Ancona ha lasciato sicuramente più ricordi rispetto a me essendo stato una bandiera. Da terzino mi trovo bene, anzi direi meglio rispetto al ruolo di esterno di centrocampo. Questo perchè ho più campo e posso sfruttare la corsa per arrivare con maggiore facilità al cross. Ma è chiaro che decide l’allenatore e io pur di avere spazio giocherei anche da punta». Ad Ancona ci ha giocato l’anno scorso. «In estate a un certo punto si pensava potessi restare, ma ho preferito Salerno. Non mi sorprende vederla così in alto, anche se la giudico più da zona play off che capolista. Si è rinforzata: quello che temo di più è Caremi, il centrocampista che fa girare la squadra. E poi c’è Mastronunzio, pericolosissimo».

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