
L’altra metà del tesoro granata, Salvatore Pinna, il portiere meno battuto del campionato, sette gol al passivo, uno soltanto nelle ultime sette partite. Un portiere record, se Di Napoli segna, Pinna non fa segnare. «Vi confesso cosa è successo lunedì sera tra il primo e il secondo tempo. Mentre rientravamo negli spogliatoi ho chiesto ad Arturo di segnare un gol perchè la partita era difficile da sbloccare, lui mi ha chiesto in cambio una parata decisiva. È andata proprio così». Il portiere sta vivendo una favola, proprio come la Salernitana. La sua storia va di pari passo con il rendimento della squadra. «Il segreto? L’allegria e l’umiltà, così non prendo gol e così la squadra vince. Lo spogliatoio è allegro, non ci sono musi lunghi. E poi siamo primi ma non ci montiamo la testa. Adesso più che mai dobbiamo volare basso». Detto da uno come lui che solitamente vola alto fa specie. Un fenomeno fin qui Pinna. Giusto qualche tentennamento all’inizio, poi è diventato imbattibile. «Il momento della svolta è stata la parata dell’ultimo minuto a Crotone su Ghezzal. Mi ha dato fiducia e mi ha fatto conoscere dalla gente di Salerno perchè fino a quel momento il mio lavoro era stato di ordinaria amministrazione, ci avevano pensato sempre i miei compagni a sventare le insidie». Pinna divide il record con la squadra e soprattutto con i difensori. «Adesso l’intesa con Luca Fusco e Cardinale è perfetta, tutti e due sono straordinari a metterci sempre un piede, a neutralizzare le insidie, stessa cosa per Ambrogioni e tutti quanti gli altri. La nostra difesa è fortissima, quando non ci riescono i difensori allora entro io in gioco». Pinna e le due P: parate e promozione. L’anno scorso ci riuscì a Grosseto, ora vuole ripetersi con la Salernitana. «L’obiettivo è quello, accettai la proposta della Salernitana perchè sapevo di venire a giocare in una grande piazza e in una squadra che puntava alla serie B. Come pure sapevo della grande tradizione dei portieri, sapevo di Chimenti e soprattutto di Balli che ancora oggi è uno dei miei idoli». Lavoro e amore vanno di pari passo. Lui difende la porta della Salernitana, la compagna, Marina Millanta, è un’ala della Carpedil Battipaglia, formazione femminile di A2 di basket. Finalmente si sono riuniti. «Ero al telefono con il direttore Fabiani e stavo dicendo sì a Salerno, lei era al telefono con la procuratrice e mi chiedeva della prospettiva di Battipaglia. Le dissì subito sì, che avrebbe fatto bene ad accettare. Ed eccoci qui». Destini diversi, sportivamente parlando: la Salernitana punta alla promozione, la Carpedil alla salvezza. «Speriamo di farcela tutte e due, la mia compagna è stata fuori per infortunio, adesso è a posto ed è uan che se sta bene segna tanto, è un po’ la Di Napoli della Carpedil: sabato andrò a vederla approfittando dello stop del campionato, lei viene sempre all’Arechi e quando può, anche in trasferta, era a Perugia, ad esempio. E’ un po’ il mio portafortuna». Nelle ultime sette partite ha preso un solo gol, a Perugia. Ne va orgoglioso, anche se preferisce non ripeterlo spesso per scaramanzia. Sa di poter migliorare e lo dice. «Gigi Genovese è un perfezionista e mi mette sempre a dura prova durante gli allenamenti. Mi definisco un portiere bravo soprattutto tra i pali per la reattività. Però posso e devo migliorare nelle uscite alte, anche se devo precisare una cosa. Se esco poco è perchè quando esco in mezzo all’area voglio essere sicuro di bloccare la palla, altrimenti preferisco restare in porta». Poi un riferimento ai tifosi. «Lunedì sera sono stati civili e corretti, hanno scelto per un tempo la strada del silenzio e la loro decisione va rispettata. Però ci sono mancati, infatti appena hanno cominciato a cantare noi in campo ci siamo trasformati, abbiamo avuto la classica scossa di adrenalina». Poi guarda avanti: «I 29 punti in classifica sono meritati, credo che testimoniano esattamente il nostro valore. Adesso c’è questo stop forzato e poi riprenderemo. Siamo in testa e troveremo squadre ancora più agguerrite, mancano quattro partite al termine del girone d’andata e dovremo ottenere il massimo».
da "Il Mattino"
Nessun commento:
Posta un commento