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lunedì 19 settembre 2011

Luiso: Contro Salerno Calcio dovremo correre a 300 all'ora

Pasquale Luiso (fonte internet)

L’allenatore del Sora Pasquale Luiso, interviene telefonicamente alla trasmissione “Effetto Sport” condotta da Giovanni Daniele e parla dei suoi uomini:

La sconfitta di ieri col Fidene fa male, ma non mi sono arrabbiato con i miei; non dimentichiamoci che siamo una neopromossa e abbiamo elementi molto giovani. Poi la partita è stata strana, due gol annullati per fuorigioco, un rigore netto non concesso, il pareggio poteva starci. Mi dispiace perché eravamo imbattuti fuori casa da un anno; anche la stagione scorsa abbiamo perso in trasferta alla terza di campionato; ce l’hanno tirata. Poi nessuna sconfitta fino alla fine e abbiamo vinto il campionato con 79 punti“.

Provenza allora lo stuzzica: “Quest’anno ne perdete due di fila e poi riprendete il cammino, a noi i 3 punti servono“. E Luiso: “Non so, vedremo. Certo è che la Salernitana è stata costruita per vincere e per noi sarà dura; se loro andranno a 300 all’ora, noi dovremo andare a 301“.

L’ottimo Daniele gli fa notare che è ancora lontana una condizione che permetta quelle velocità. “Lo so, ma le individualità sono superiori, non abbiamo certo i favori del pronostico. I miei daranno il massimo. Non credo che per i ragazzi di Perrone le dimensioni ridotte del campo saranno un problema. Il terreno dell’Arechi ha le dimensioni del prato di Barcellona“.

Sui tifosi: “Sora è pronta ad un’invasione pacifica di tifosi da Salerno. Il settore ospiti ha 800 posti ma credo che verrà messa a disposizione una parte della tribuna. Il Tomei ha retto all’urto di quasi tremila tifosi del Napoli. Il rifacimento della tribuna può dare qualche problema perché toglie qualche posto, ma credo ci saranno molti tifosi sorani,almeno quanti i salernitani. Noi e Salerno siamo le uniche squadre che portano tifosi in trasferta. Anche se noi per il pubblico dobbiamo anche considerare quando gioca in casa la Lazio, perché a Sora si tifa molto Lazio“. E da quest’anno anche a Salerno si fa maggiormente caso alle sorti dei bianco-celesti.

Il tecnico laziale nasconde poi le carte in vista di domenica, quando si paragona l’importanza di Scarpato nel Sora a quella di Mounard a Salerno: “Scarpato è uno degli undici. A me non piace giocare palla lunga avanti e poi ci penseranno gli attaccanti a segnare. Per me l’azione deve partire da dietro, la squadra deve giocare in maniera corale. Scarpato è un elemento di qualità, salta l’uomo frequentemente, ma chi conosce le mie doti da allenatore, sa che per me conta il collettivo“.

Sul suo passato a Salerno: “Io ho indossato quella casacca perché era un mio fortissimo desiderio; posso dire di averla voluta e sognata come pochi giocatori. Mi telefonò Delio Rossi quando ero a Vicenza e lui a Salerno in serie A; era venerdì e l’affare era a buon punto. Due giorni dopo feci il gol decisivo nello scontro al Menti e il Vicenza mi tolse dal mercato. Qualche anno dopo ho coronato il mio sogno; andavamo male e Aliberti mi assicurò rinforzi a gennaio, ma arrivarono giocatori non all’altezza. Poi mi infortunai gravemente al polpaccio e addio. Il mio gol che fece esonerare Tabarez? Sì tutti me lo ricordano, ma gli altri 170 chi li ha fatti?

Un’ultima domanda sulla partita di domenica, con un pensiero particolare: “Spero che sia una bella partita corretta in campo e fuori anche per l’evento luttuoso che ha colpito Sora settimana scorsa“. I bianco-neri giocheranno infatti con il lutto al braccio per onorare le vittime dell’esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio Cancelli, alle porte della cittadina laziale. Anche i tifosi organizzeranno una coreografia commemorativa per questo tragico evento che ha sconvolto la piccola comunità sorana.

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