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mercoledì 25 novembre 2009

Salernitana l'attacco anemico è il vero male


La Salernitana ha il mal d'attacco. Le bocche da fuoco granata hanno le polveri bagnate ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. La squadra del presidente Antonio Lombardi, tra i numerosi record negativi collezionati in questa scellerata stagione agonistica, vanta (si fa per dire) anche il peggiore attacco del campionato. Appena 11 reti in 14 gare fin qui disputate. Poche. Troppo poche. Meno di una rete a partita, tanto per essere chiari. Nessuno ha fatto peggio. Che la squadra avesse delle oggettive lacune nel reparto offensivo era cosa nota. Il problema è che non sempre gli attaccanti vengono messi in condizione di battere a rete. Almeno fino a qualche tempo fa. Pochi palloni giocabili, carenza di rifornimenti dalle retrovie (leggasi centrocampo) e di cross dalle fasce neanche a parlarne. I numeri hanno fatto il resto. Del magro bottino di 11 gol realizzati fino ad oggi da Fava e compagni sette sono stati siglati allo stadio Arechi e soltanto 4 lontano dalle mura amiche. Con l'avvento di Gianluca Grassadonia qualcosa è cambiato. La squadra ha dimostrato di avere un briciolo di identità di gioco ed è stata capace di presentarsi con più frequenza in zona gol. Merce rara di questi tempi. Almeno per quello che si era visto fino ad oggi. Sia a Padova, sia a Grosseto, la Salernitana ha dimostrato di tenere testa all'avversario di turno, andando sempre per prima in vantaggio e riuscendo - nel caso di Grosseto - a riagguantare il risultato quando tutto sembrava compromesso. Anche a Padova, i granata avevano dimostrato lo stesso carattere, ma erano stati penalizzati da alcuni episodi sfavorevoli. I problemi, tuttavia, restano. Già, perché l'attacco resta comunque il più anemico di tutto il torneo cadetto. Anche in questo caso i numeri parlano chiaro. Delle 11 reti totalizzate fino ad oggi dalla Salernitana, infatti, soltanto 3 sono state messe a segno dagli attaccanti di ruolo della squadra granata. Tutte inutili ai fini del risultato. Il gol della bandiera di Caputo con il Frosinone, la rete di Fava con il Cittadella e quella di Ferraro con il Padova. Le altre otto realizzazioni sono state messe a segno da Cozza (miglior realizzatore con tre sigilli: una doppietta con il Crotone ed il gol su rigore con il Modena), Stendardo, Pestrin, Jadid, Soligo e Vincenzo Pepe. Le due reti di questi ultimi hanno permesso alla Salernitana di uscire indenne sabato scorso dallo stadio Zecchini di Grosseto. Appare fin troppo chiaro che la squadra ha un bisogno disperato di gol salvezza. Le bocche da fuoco granata devono necessariamente cominciare ad esplodere. Altrimenti il discorso salvezza sarebbe soltanto una chimera. E' altrettanto vero che Grassadonia deve fare ancora i conti con alcune defezioni importanti nello scacchiere granata. Contro il Gallipoli, ad esempio, il trainer granata sarà costretto a fare a meno ancora di Dino Fava Passaro che deve scontare il secondo ed ultimo turno di stop inflittogli dal giudice sportivo. C'è di più. Il baby bomber Caputo sta attraversando un pessimo periodo di forma. L'ex attaccante del Bari, dopo un avvio incoraggiante, ha smarrito la via del gol. Caputo non segna dal match d'esordio con il Frosinone allo stadio Arechi. Da allora ha fallito un rigore (a Trieste) e parecchie nitide occasioni da gol. Una su tutte quella allo stadio Via del Mare di Lecce contro l'undici di De Canio, quando ha avuto sul destro la palla del possibile pareggio. Sarà anche per questo che Grassadonia gli ha preferito Ferraro sia a Padova (in tandem con Fava), sia a Grosseto, schierandolo unica punta. Contro il Gallipoli, il tecnico sembra intenzionato a fare lo stesso.

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