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sabato 22 agosto 2009

Salernitana pasticciona, debutto e sconfitta


Punto e a capo. Nulla è cambiato rispetto alla scorsa stagione, caratterizzata dalle sette sconfitte casalinghe subite all'Arechi dai granata. Una Salernitana abulica, pasticciona e svogliata è stata umiliata da un Frosinone già in condizione e in grado di esprimere un gioco piacevole e redditizio. Peggio non poteva essere l'esordio di Brini e della sua squadra, anche se bisogna tener conto delle assenze degli infortunati Cozza e Merino. Il mercato è ancora aperto, la Salernitana dovrà essere operativa al massimo perchè a questa squadra occorre un bel numero di giocatori. Se poi si aggiunge che quelli attualmente a disposizione vengono utilizzati in ruoli a loro poco congeniali (vedi Kyriazis, Galasso e Soddimo), si può anche dare una spiegazione a quanto di indecoroso hanno dovuto assistere, ieri sera, i tifosi granata. Brini ha fatto una «intelligente» pretattica in settimana, incartandosi alla fine da solo. Abiurato di nuovo il 4-2-3-1 (ma a Napoli domenica scorsa, in Coppa Italia, aveva una giustificazione), il tecnico marchigiano opta per il più classico dei moduli (4-4-2) inserendo Ferraro al fianco di Caputo. In panchina finisce, quindi, Vincenzo Pepe, e a centrocampo Pestrin e Soligo si sistemano centrali, Soddimo e Statella coprono le fasce. La Salernitana appare subito in difficoltà mentre i laziali impongono la loro maggior dinamicità e abilità tecnica. Il brasiliano Calil (ex compagno di Kakà nel San Paulo) fa quello che vuole potendo contare su un'ampia libertà d'azione. Dovrebbe marcarlo Soligo ma il centrocampista veneziano, guardato a vista da Caremi, deve preoccuparsi anche di dare una mano a un Pestrin, a dir poco irritante con il suo atteggiamento passivo e improduttivo. È proprio il brasiliano a preoccupare per primo Polito quando al 28' da facile posizione manda di poco alto un assist di Troianiello. Il Frosinone individua nel lato mancino il punto debole dei granata. Statella, come Soddimo dall'altra parte, non dà garanzie in fase copertura e Galasso, un tutto destro, si trova in evidente impaccio in un settore del campo per lui proibitivo. In avanti Caputo combatte da solo. Nessun rifornimento per lui e mancanza di collaborazione da parte di uno spento Ferraro. Inevitabile arriva, nel giro di nove minuti, l'uno-due degli ospiti. Al 38' Troianiello recupera un pallone impossibile (Stendardo rimane immobile a guardare) e mette al centro dove Santoruvo non trova ostacoli nel suo shoot vincente. È Basha al 43' a farsi largo al limite dell'area granata dopo aver strappato il pallone dai piedi di Pestrin: saltato anche Stendardo è uno scherzo per il centrocampista frusinante piazzare il pallone dove Polito non può arrivare. Nella ripresa Brini si riaffida a Vincenzo Pepe impiegandolo inizialmente a destra e spostando Statella sul lato opposto. Non cambia granchè. Brini le tenta tutte ma è evidente che è in stato di confusione totale. Inserisce Russo a destra, Pepe se ne va a sinistra; poi tocca al giovane Orlando fare l'esordio, Galasso si sposta finalmente a destra e Russo arretra in difesa. Un caos totale, anche se una bella verticalizzazione per vie centrali impostata da Russo e finalizzata da Ferraro, manda in gol (36') Caputo e riapre la partita. Il Frosinone sorniona rallenta il ritmo e porta a casa la vittoria. Cosa aggiungere? Tra liti societarie e carenza di organico i tifosi granata hanno poco da star allegri. La speranza è che il patron Lombardi metta mano al portafogli e provveda d'urgenza. Spinesi ha fatto già sapere che prima di novembre non tornerà a giocare per stare vicino alla moglie che gli deve regalare un figlio. Bisogna cercare un altro attaccante ma occorrono almeno sei giocatori per garantire a Brini un organico dignitoso.

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