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giovedì 20 agosto 2009

Delio Rossi: «Salernitana, parti bene»


Se ne sta a Peschici nel suo rifugio estivo, in famiglia, a godersi il mare del Gargano. Delio Rossi, dopo gli anni alla Lazio chiusi con la vittoria della coppa Italia, attende gli eventi e segue le vicende calcistiche, dirà sì solo a proposte che riterrà in linea con quelli che sono i suoi programmi. Per ora segue le vicende di A e B. E quando guarda alla B pensa alla Salernitana, squadra con la quale centrò due promozioni, la prima in serie cadetta e la seconda storica in serie A. «La Salernitana è stata la mia prima squadra professionistica, alla squadra granata e alla piazza mi lega un affetto particolare. Gli anni passano ma i sentimenti non mutano, i ricordi magari cominciano ad essere un po’ sfumati». Già, ma quell’esordio vincente all’Arechi contro il Verona lo ricorderà? «Certo, ricordo la giornata di gran caldo, il pubblico dell’Arechi e il Verona allenato da Cagni che era considerata una delle squadre favorite per vincere il campionato. Vincemmo 2-0, la partita poteva chiudersi anche con qualche gol in più a nostro favore». Partiste bene e vinceste il campionato. Quindi, l’esordio è fondamentale? «Vincere la prima partita serve a rafforzare le proprie convinzioni e a fare aumentare l’entusiasmo del gruppo e dell’ambiente. In quel campionato di B partimmo bene e proseguimmo sulla stessa lunghezza d’onda perchè il gruppo credeva in quello che faceva, era un gruppo eccezionale, a marzo eravamo già in serie A». Quali le differenze con il campionato attuale? «Allora i valori tecnici erano migliori, c’erano più soldi in giro e in serie B scendevano volentieri anche calciatori con il passato in serie A. Ora il livello è più basso, non è più un A2 perchè con la massima serie le differenze tecniche sono notevoli. Ed ecco che può diventare fondamentale il discorso della crescita dei giovani, la B adesso deve dare possibilità ai talenti che sono chiusi in A di esprimersi. Ed anche le società più che a guardare all’estero per risparimare dovrebbero scommettere di più sui giovani italiani». Dove inserisce idealmente la Salernitana? «Sicuramente l’anno di esperienza in B avrà fatto bene a tutti, il primo anno in una nuova categoria non è mai semplice. Adesso si sarà fatto tesoro degli errori e si punterà sicuramente a migliorare, il campionato riserverà alla Salernitana minori sofferenze e più soddisfazioni». Le sue favorite per la A? «Torino e Reggina davanti a tutte, poi inserirei il Lecce e terrei conto delle solite sorprese del campionato di B. Ecco, il Grosseto che l’anno scorso fu una rivelazione credo che potrà ripetersi su livelli importanti». Quali i segreti per fare bene? «I soliti ingredienti: la cultura del lavoro, un gruppo coeso, la convizione dei propri mezzi e delle proprie possibilità. Poi l’entusiasmo, ecco perchè partire bene potrebbe dare una spinta ulteriore ed è per questo che la Salernitana dovrà provare in tutti i modi a vincere la prima partita contro il Frosinone»

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