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lunedì 17 agosto 2009

Chiusa per Datolo la saracinesca di Poggioreale


I migliori sulla sponda granata nel derby del San Paolo sono stati i due napoletani, il portiere Ciro Polito e il difensore Mariano Stendardo (il terzo Pepe, è entrato nella ripresa ed ha avuto poche occasioni per mettersi in mostra con la Salernitana in netto calo di rendimento). Polito ha parato un rigore a Datolo, Stendardo ha messo paura ai tifosi del San Paolo con la punizione bomba finita sul doppio palo quando la partita era ancora ferma sullo 0-0. Nel naufragio granata (per il risultato finale più che per il gioco espresso, soprattutto nel primo tempo) sono stati loro due a salvare più di tutti la faccia. Polito ha stregato l'argentino Datolo dal dischetto, quello che in settimana aveva segnato un gol lampo con l'Argentina ed era andato ad abbracciare Maradona, il gioiello invocato in campo dal presidente De Laurentiis. Ebbene, Polito dagli undici metri lo ha stregato, facendogli fare una brutta figura. Rigore a parte e nonostante i tre gol subiti Polito è stato tra i migliori, lui napoletano di nascita del quartiere Poggioreale che però la maglia azzurra non l'ha mai vestita e che è cresciuto nelle giovanili della Salernitanata, tornando quest'anno protagonista nella in maglia granata. Protagonista in casa granata nel derby del San Paolo anche Mariano Stendardo: il difensore ha fatto tremare i pali di De Sanctis e tutti i tifosi azzurri. Forte e precisa la sua punizione (15' pt): palla radente a filo d'erba, un palo interno e poi l'altro, con la palla che beffardamente non entra in porta. Ventisei anni, cresciuto nelle giovanili azzurre del Napoli, come il fratello Guglielmo (difensore anche lui e negli ultimi anni pilastro della Lazio di Delio Rossi) esordì anche in serie B con la maglia azzurra nell'anno di Scoglio allenatore (era il campionato 2001 e collezionò in tutto otto presenze). Proprio lui stava tirando un brutto scherzo al Napoli, la sua punizione è stata la prima vera emozione del derby del San Paolo: partita ancora bloccata sullo 0-0, un episodio che poteva indirizzare il derby verso i colori granata, invece il doppio palo ha salvato gli uomini di Donadoni. Mariano Stendardo è stato uno degli acquisti estivi della Salernitana di Brini, lui che da quattro anni vive ad Agropoli, nel Cilento, ed è stato sempre sul punto di trasferirsi in maglia granata, trasferimento che per un motivo o per un altro non si è poi mai concretizzato. Un matrimonio diventato finalmente realtà quest'estate e un difensore che ha dato maggiore concretezza al reparto, al fiano di Fusco e Kyriazis. Punizione a parte, infatti, è stato tra i migliori contro il Napoli, presente e attento sia di testa che di piede. «Peccato quella pala l’avevo vista già in porta. Segnare quel gol avrebbe potuto cambiare le sorti della gara» dice il difensore protagonista del tiro-fulmine. Bravo di piede ad anticipare Quagliarella nella prima fase del derby, bravo a far sentire la sua prestanza di testa, bravo anche in appoggio a far distendere la Salernitana. Insomma, un acquisto giusto, un elemento di grande sicurezza per il campionato di B con esperienze in piazze importanti come Lecce, Perugia e infine Grosseto. Da Napoli è partita la sua carriera, come quella del fratello Guglielmo, di due anni più grande, e con un curriculum più prestigioso in serie A.

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