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sabato 18 luglio 2009

Una Salernitana fantasiosa e imprevedibile


Nocera Umbra. Imprevedibile, capace di cambiare pelle, non vincolata ad un solo schema e portata a sfruttare al massimo le qualità di chi «ha fantasia e capacità di saltare l'uomo tanto in velocità quanto da fermo». Così vuole che sia la sua Salernitana il tecnico Fabio Brini che per adesso, in assenza di Cozza e di qualche piccolo ritocco che integri l'attuale rosa, vara una squadra consona alle caratteristiche dei calciatori e buona a sposare un progetto tattico che ne esalti le virtù. E allora eccolo servito quel modulo 4-2-3-1 che sa tanto di formazione di attacco (tre mezze ali non solo offensive, ma anche brave a trovare la via del gol, a sostegno di un unico terminale avanzato) ma anche di prudenza quando si viene attaccati. Questa sarà la Salernitana. Una formazione con una difesa bloccata sugli esterni: il greco Kyriazis da una parte, l'ex barese Galasso dall'altra, due centrali esperti e cattivi, rapidi e pronti a fare ripartire l'azione, come Fusco e Stendardo (senza dimenticare Peccarisi). Insomma un blocco granitico, esperto, che ha dalla sua anche una discreta reciproca conoscenza, piazzato davanti ad un portiere, Ciro Polito, che porta in dote ai granata affidabilità, esperienza, cattiveria, capacità di comando ed un entusiasmo travolgente: «Ho firmato un triennale perchè credo fortemente in questo progetto e sono convinto che nell'arco del triennio ritorneremo in serie A. Ho già ottenuto una promozione qui a Salerno, nell'anno magnifico di Delio Rossi. Ma ero giovanissimo, davanti a me avevo Ivan e Balli. Stavolta voglio vincere da protagonista». A vederla così questa difesa ha già una sua fisionomia che la rende immediatamente affidabile: ha peso e centimetri, eleganza - quella di Fusco - e "cattiveria" espressa da Stendardo e Peccarisi, duttilità nel greco Kyriazis, ma anche nei jolly Russo e Galasso. E nel primo mini test in famiglia Brini ha subito lasciato intendere che questa difesa per rendere al meglio ha bisogno di essere protetta da due cani da presa come Soligo e Pestrin, centrali abituati a fare legna, a randellare quando occorre, ad allungare subito la squadra e cercare il fraseggio con le tre mezze ali che hanno l'imperativo di arretrare sulla mediana a turno e farsi trovare pronti alla ripartenza. E davanti? Qui viene il bello: Merino, corsa andina e classe sudamericana, Statella, con la sua capacità di saltare l'uomo in velocità e di puntare dritto a rete, ed il talento immenso di Cozza, che quando tornerà sarà il leader. Davanti l'unica punta di riferimento, il genietto Caputo, che dietro i suoi quasi 22 anni (li compirà il prossimo 6 agosto) nasconde l'autorità di un veterano: «Non ho paura, altrimenti non farei questo mestiere. Sono convinto delle mie potenzialità» L’AMICHEVOLE. Coperta quella del 26: si giocherà sul campo del Gubbio (seconda divisione) con inizio fissato alle 20.45. IL RICORSO. Parzialmente accolto il ricorso della Salernitana davanti alla Corte di Giustizia Federale avverso la sentenza della Commissione Disciplinare che comminò l'ammenda di 10mila Euro e la inibizione per due mesi del presidente Lombardi e dell'amministratore Unico Francesco Rispoli. Il ricorso, presentato dal prof. Rino Sica, ha permesso la riduzione dell'inibizione da 60 a 45 giorni per entrambi. La Salernitana fu condannata a causa della mancata attestazione dell'avvenuto pagamento delle ritenute IRPEF per le mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2008. Per martedì prossimo è previsto un incontro presso la sede della Salernitana tra il massimo dirigente della Salernitana ed il neo assessore provinciale allo sport, Antonio Iannone.

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