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venerdì 5 giugno 2009

Vivaio granata, serbatoio poco sfruttato


Puyol, Xavi, Iniesta, Piquè, Krcic, Busquets, Victor Valdes e, dulcis in fundo, Lionel Messi. Si, sono i calciatori del Barcellona che poco più di dieci giorni fa hanno alzato al cielo la Coppa dei Campioni. Ma, quelli elencati non sono giocatori come tutti gli altri bensì atleti nati e cresciuti nella cosiddetta "cantera", vale a dire il settore giovanile. Il paragone può sembrare irriverente e forse lo è, ma serve a far capire quanto un settore giovanile organizzato sia fondamentale per il futuro delle squadre professionistiche e ancora di più per quelle della serie B che dovranno cominciare a porsi il problema dei vivai alla luce della scissione delle Leghe che vedrà trasformato il torneo cadetto in una sorta di serbatoio per la massima serie. Ebbene, la Salernitana forse sarà la società meno organizzata in tutto questo aspetto perché dall'avvento di Antonio Lombardi alla presidenza il settore giovanile è stata quanto meno accantonata. C'erano altri problemi da risolvere, una società nuova, un traguardo ambito da una piazza esigente ma ora che la società granata si appresta a disputare il suo secondo torneo di serie B non potrà non tener conto del suo vivaio. Il fallimento della Salernitana Sport nel 2005 ha spazzato via anche un percorso che era stato iniziato molti anni prima proprio su indicazione del presidente Aliberti e grazie anche alla competenza di un dirigente come Enrico Coscia che negli anni di permanenza a Salerno ha fatto in modo che calciatori come Fusco, Cardinale, Parisi, Pisani, Capezzuto, Cariello, Di Deo, Rocco, Coscia, De Luca, Senè, Cammarota, Siniscalchi, Zoro, Rodio, Improta, Mazzeo e Imparato si affacciassero alle porte della serie B e in qualche caso anche a quella della massima serie portando anche la squadra alle soglie di una vittoria al Torneo di Viareggio. Emblematico l'esempio di Cristian Molinaro, attuale punto fermo della Juventus anch'egli cresciuto nel settore giovanile della Salernitana. L'attuale club non può per ora fregiarsi di società attenta ai giovani anche se qualche tentativo è stato fatto senza successo perché i ragazzi più promettenti non hanno mai fatto capolino in prima squadra se non per qualche allenamento o in gare di fine stagione. Nell'organico della Primavera ci sono dei ragazzi sui quali lavorare e presto bisognerà sedersi a tavolino per discutere se questi continueranno la loro avventura in granata o altrove. In questa stagione gli "under" che la Salernitana aveva ingaggiato non hanno rispettato le attese o meglio, non si è dato loro il tempo di dimostrare il proprio valore perché i vari Umunegbu e Gerardi hanno cercato fortuna altrove. Gerardi ha trovato anche una certa continuità di gioco, condita con due reti con il Cittadella mentre il talento di un centrocampista come Ledesma poteva essere sfruttato con qualche presenza in più. In ogni caso, per l'argentino la Salernitana ha maturato il cosiddetto premio di valorizzazione e non è escluso che possa essere riscattata la metà del cartellino. Cosa ne sarà dei ragazzi della Primavera e di quelli che torneranno dai vari prestiti? Robertiello (già contrattualizzato con la Salernitana) tornerà dal Cassino mentre per Pepe (giocatore in addestramento tecnico) sarà formalizzato il suo primo contratto. Diverso il discorso per i vari Agresta, Squitieri, Orlando, Siano, Altobello e Fucci. Se la società non riterrà opportuno vincolarli, saranno liberi di trovarsi un'altra sistemazione.

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