Se sarà l’ultimo atto del campionato, lo dirà il campo, ma anche le radioline. Serve battere il Bari e attendere qualche buona notizia dagli altri campi per scatenare la festa dei trentamila, di chi brinda ad una salvezza che solo un mese fa sembrava impossibile e di chi se ne va in serie A.
La speranza di tutti è che il discorso possa chiudersi alle 17,45, senza dover penare ancora, senza dover pensare all’ultima trasferta dell’anno in quel di Mantova, dove, considerata la classifica dei virgiliani, sarebbe meglio andarci da turisti.
Il sole c’è, la temperatura è già estiva, tale da invitare ad andare al mare; potrebbe bastare una vittoria oggi per andarci per davvero, buttandosi alle spalle un campionato da dimenticare e concentrandosi sul futuro, si spera radioso, della squadra granata.
Futuro da immaginare e programmare basandosi su alcuni punti fermi: le voci che riguardavano Merino con la maglia azzurra del Napoli sono state smentite da Josè Alberti: il talento peruviano era e resta ideale punto di ripartenza, la prima pietra della ricostruzione di una squadra che non può e non deve mai più restare impelagata nei bassifondi della classifica.
Perché Salerno merita una festa vera, come quella dei baresi, per intenderci…
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